Abbiamo macinato parecchi chilometri, ci siamo inerpicati sulla Sila e sull’Aspromonte, fatto il coast to coast sia lungo la jonica che per la strada dei due mari, riscoperto città ed esplorato borghi, per tratteggiare una cartolina più fedele e autentica possibile dello stato dell’arte della gelateria (che trovate nella nostra classifica) e della pasticceria della Calabria.
Abbiamo trovato una regione che onora, con rispetto e a volte ostinazione, una tradizione antichissima, che porta i segni dell’influenza greca e delle dominazioni araba e spagnola, con la sua ricchezza di spezie e frutta secca, e quel repertorio di dolci tra sacro e profano, in onore delle feste comandate oppure talmente ricchi e allusivi da riportare alla mente tutto tranne l’austerità religiosa, tutti declinati secondo molteplici versioni cittadine e dialettali.
Un patrimonio che negli anni ha faticato ad esprimere il suo valore, trattenuto da sconsolanti vetrine con vassoi preallestiti di biscotteria avvolta nella plastica, ad uso e consumo di turisti di passaggio: un fardello da cui le nuove generazioni cercano di affrancarsi, facendo di questo che stiamo vivendo un momento fondamentale per la rinascita di una pasticceria calabrese moderna, in cui la grande tecnica dei figli d’arte -che scalpitano, ce ne siamo accorti- si sta timidamente facendo spazio tra stomatici, paste di mandorla, susumelle e quant’altro, dando nuovo slancio e profondità a prodotti millenari.
Una storia che accomuna molti dei pasticceri presenti in questa selezione (una selezione, non una classifica, beninteso: l’ordine è casuale) e che, siamo certi, hanno tutti gli strumenti per riuscire in questa storica missione di preservazione storica e cambio generazionale.
Scutellà

Delianuova (RC) – Quella del maestro Rocco Scutellà è la culminazione di tre generazioni di storia che non solo hanno resistito, ma sono fiorite in un borgo, Delianuova, nel cuore dell’Aspromonte. Una pasticceria sontuosa ed elegante, in cui le ricette tradizionali, come quella del pluripremiato croccante alle mandorle, trasmettono quasi un secolo di mestiere, ma dove una moderna maestria è bene in evidenza in tutte le preparazioni: frolle burrosissime e friabili (memorabili quelle cioccolato e sale), gli eterei “sospiri”, nuvole di crema per le quali non vogliamo rovinarvi la sorpresa e una delle firme della casa, gelati impeccabili, lievitati filanti e dalla trama leggera, con canditi fondenti e succosi e caratterizzazione in perfetto equilibrio.
Moré

Soverato – Ve li abbiamo già presentati nella nostra classifica delle 100 gelaterie migliori d’Italia, e il loro approccio alla pasticceria, rigoroso sui fondamentali e contemporaneo nell’offerta è ottimamente espresso anche nella pasticceria. Un locale aperto da tre generazioni, ma che vive la sua storia con leggerezza e con slancio verso il futuro. Così se la classica pasticceria secca di mandorla è di altissimo livello, la viennoiserie raggiunge vette virtuosistiche, come nel pain suisse dalla sfogliatura millimetrica o la tart brulé, che accoglie la crema catalana.
Ma è nelle monoporzioni che Antonio e Fiorella Staglianò esprimono al meglio fantasia e talento, proponendo sia una Paris Brest degna di grandi maestri pasticceri che pezzi moderni come il Mango, profumato al basilico e racchiuso in una ganache alla vaniglia, o il Chicco di Caffè, con savoiardi bagnati, croccante al caffé e cioccolato fondente.
Careri
Bagnara Calabra – Dalle spiagge della Costa Viola di Bagnara bisogna risalire i tornanti che portano fuori dal paese per imbattersi nella pasticceria fondata nel 1967 da Francesco Careri, famoso tra i locali come il “re del torrone”. Qui c’è infatti una indicazione protetta del croccante dolce delle feste, quella del “Torrone di Bagnara IGP”, prodotto con più di tre secoli di storia, di cui Careri è tra gli interpreti più apprezzati: ottimi i classici “Martiniana” e Torrefatto Glassato, caratterizzati dalla tipica tostatura ben equilibrata dalle mandorle (mai meno del 55%) e dal miele, ma anche i torroncini fuori IGP come l’ostiato o quelli ricoperti di cioccolato bianco al bergamotto o arancia valgono il viaggio.
Se passate da queste parti non perdetevi le due specialità locali: le “Dita d’Apostolo” e i “Suspiri di Monaca”, dolci di pan di Spagna farciti e glassati.
Pasticceria d’Arte Russo

Vibo Valentia – Non fatevi ingannare dall’understatement di questa piccola pasticceria in una zona defilata del centro di Vibo Valentia. Qui è riuscita la rara missione di far convivere, separate ma in armonia, le anime e il mestiere di due grandi maestri: quella di papà Salvatore Russo, che ha fondato l’attività nel 1984 ed è fiero rappresentante della vecchia scuola; e quella del figlio Alessandro, che ha saputo ben integrare tecnica e approccio scientifico all’attività di famiglia.
Ci si può quindi imbattere in alcune delle migliori paste di mandorla che ci sia capitato di assaggiare nel nostro giro della regione (menzione speciale per quella al caffè), così come uno dei più riusciti lievitati estivi: il “Bauletto Costa degli Dei”, con ‘ndujia di Spilinga, cipolla di Tropea e pecorino del Monte Poro.
Pasticceria Rosario Cicciò

Vibo Valentia – L’altra metà del cielo della pasticceria vibonese è l’ideale contraltare del suo compaesano premiato: una luminosa e colorata struttura moderna appena fuori dal centro cittadino dove si spazia attraverso una buona parte della tradizione dolce del sud Italia.
C’è la Sicilia, in omaggio alle origini del padre del maestro Rosario Cicciò, la Calabria con le paste secche della tradizione eseguite a regola d’arte, e una grande passione per i dolci napoletani, che hanno fatto meritare a Rosario il titolo di “Re del Babà”. Molteplici influenze tutte accomunate da tecnica impeccabile e palato raffinato: impasti leggerissimi e ariosi, sia per i lievitati che per la pasta choux, e creme intense, lisce ed eleganti che sfiorano il capolavoro. Non per niente una delle specialità della casa è il Profiteroles.
Bar Dolce e Salato

Gerace – Una piazzetta incantevole in un borgo di commovente bellezza, e un gelato che si è guadagnato a pieno titolo l’ingresso nella nostra selezione delle 100 migliori gelaterie d’Italia ma, fedele al suo nome, il Bar Dolce e Salato di Gerace offre molto di più. Il “tuppo” che firma i gelati della casa è una nuvola, e il lavoro sui lievitati (pizze comprese!), conferma pienamente la mano felice di Daniele Rinaldis, così come i croissant e pain suisse dal carattere rustico e autentico. Rinaldis si muove con tecnica a passione per i classici, doti ben raccontate dalla sua Torta Chianciano: crema, frolla, pan di Spagna, gocce di cioccolato declinata, ovviamente anche in versione gelato.
Sikulys

Cosenza – La creatura di Gaetano Bilotto è un angolo di Sicilia a Cosenza, dal design e comunicazione moderni e curati. Qui si fa un gelato sfacciatamente goloso, e la pasticceria non è da meno: Bilotto ama le morbidezze, e lo dimostra il morso sontuoso dei suoi cornetti ischitani, dalle farciture decisamente hardcore, o delle brioche col tuppo, con qualche concessione alle mode, come il Gelato Burger. La colazione è presa molto sul serio, con una proposta che include anche pancake e waffle, così come il cannolo siciliano: un rito, farcito sempre al momento.
Bar del Tocco
Gerace – La famiglia Rinaldis ha sicuramente il merito di rendere Gerace un paese non solo meraviglioso dal punto di vista architettonico e paesaggistico, ma anche ad alto tasso di golosità. Il Bar del Tocco di Giuseppe Rinaldis rappresenta la quintessenza del bar del sud: accomodandosi tra gli ombrelloni nella piazza, appunto, Del Tocco, si ha la sensazione di stare in un posto che è parte di Gerace quanto la vicina Porta del Sole.
Qui il maestro Giuseppe offre, oltre a gelati e granite impeccabili e dalle caratterizzazioni intense che ben esprimono le ottime materie prime, una pasticceria fieramente tradizionale che trasuda mestiere ed esperienza: paste choux ariose, creme ricche e lisce, biscotti e torroni generosamente “carichi” di frutta secca, paste di mandorla fondenti ed equilibrate e la firma della casa, le brioche col tuppo fini nella trama e robuste nel gusto.
Casa Mastroianni

Lamezia Terme – Quella dei Mastroianni è una dinastia di pasticceri: tutto è iniziato nel 1969 con nonno Francesco, ma vent’anni dopo che la Casa vera e propria inizia la sua avventura col nipote, Francesco pure lui. Partita come una “semplice” gelateria, riscuote successi e riconoscimenti, ma il vero merito di questa terza generazione è stato sicuramente lo spirito imprenditoriale che ha portato Casa Mastroianni a diventare una realtà ben più vasta di una classica pasticceria locale, per quanto di successo: punti vendita a Catanzaro, Cosenza, Soverato, Lamezia Terme (aeroporto incluso), macinando numeri e qualità, affiancando alla produzione classica anche lievitati per tutto l’anno e biscotteria moderna.
Lucanto
Crotone – La pasticceria di Giuseppe Lucanto può ormai definirsi un’istituzione calabrese, e negli anni è entrata -a buon diritto- a far parte del tessuto sociale di Crotone, vero punto di riferimento dolce della città. Quasi cinquant’anni di storia, è stata fondata nel 1978, Lucanto resta una realtà familiare, ma non immutabile: se sulla pasticceria tradizionale regionale Giuseppe può considerarsi un maestro, come dimostrano le sue sontuose susumelle e il profumatissimo torrone morbido, qui non c’è traccia di nostalgia.
La tecnica non manca e il mestiere nemmeno, così come la voglia di confrontarsi con tutte le nuove tendenze del settore, che interpreta con garbo e mente aperta: così nelle colazioni, di cui Lucanto è tempio da queste parti, oltre e graffe e croissant appaiono sfogliati più moderni, e nella ricca proposta di torte contemporanee si strizza l’occhio al cake design, mantenendo sempre grande concretezza.