Le 10 migliori pasticcerie di Venezia e provincia nel 2025

La nostra guida alle pasticcerie del territorio veneziano, realizzata testando e valutando i dolci tradizionali e contemporanei, alla pari. Il meglio di Venezia e della sua provincia in 10 posti, tra quelli che ancora fanno scuola avendo tracciato la storia locale e altri, di recente apertura, che meritano di emergere.

Le 10 migliori pasticcerie di Venezia e provincia nel 2025

Non è impresa semplice quella di definire quali siano le migliori pasticcerie della provincia di Venezia: questo non si traduce, ovviamente, in un’ autocelebrazione per la selezione che abbiamo fatto, quanto piuttosto nell’esemplificazione dei motivi di questa difficoltà, che sono insieme geografici, tecnici e culturali. Da San Michele al Tagliamento a Chioggia, da Noale a Jesolo, non dimenticando la Riviera del Brenta, la Città Metropolitana di Venezia abbraccia una varietà di comuni che si traduce inevitabilmente in varietà di paesaggi, luoghi e caratteri.

Pensare di poter mettere tutti insieme, riducendo ad unità, sarebbe privo di senso e non restituirebbe invece una fotografia di un contesto variegato e assai composito. Se in alcune zone si raggiungono vette molto alte in fatto di maestria e tecnica, in altri una maturità piena deve ancora essere completamente raggiunta, nonostante le premesse siano buone. C’è poi, microcosmo a parte, Venezia, che fa storia a sé: complici spazi ridotti, un turismo sempre più impattante e una peculiare eredità culturale (e ci mettiamo anche il clima, che sembra un dettaglio secondario e invece ha il suo peso) la città lagunare sembra resistere alla modernità, con proposte molto classiche sia nell’estetica che nel gusto.

Sembra, abbiamo scritto, perché – scavando sotto la superficie, ma soprattutto assaggiando – si scopre che la propagazione delle onde della contemporaneità è arrivata fino ai bordi del Canal Grande. Dalla biscotteria che ci parla della Repubblica di Venezia fino alle glasse a specchio delle monoporzioni, dalle laminazioni perfette delle sfoglie fino ai vassoi classici che aspettano di essere spacchettati al termine del pranzo domenicale, le pasticcerie della provincia di Venezia dimostrano di sapere raccontare – a patto di essere ben disposti all’ascolto o meglio all’assaggio – una realtà composita e la storia ad essa sottesa. In questa selezione (una selezione, non una classifica, beninteso: l’ordine è casuale) ci siamo sforzati di dare tutte le chiavi di lettura per restituire un’immagine fedele del panorama attuale, osservando con attenzione il lavoro dei maestri pasticcerie e raccontandone l’identità.

Pasticceria Alvaro Bido

Pasticceria Alvaro Bido MestrePerla e rubino: bavarese al cioccolato banco con gelée ai frutti rossi e pan di spagna alla mandorla

Mestre – Nella piazza di Mestre, con un bel plateatico che rappresenta le prosecuzione ideale dell’ampio spazio interno (cui si somma, al civico vicino il locale che sforna proposte salate), Bido rappresenta un indirizzo affermato. Il nome è quello del suo fondatore, Alvaro Bido, che da oltre 20 anni dà prova di conoscere il mestiere e di mantenersi in equilibrio sull’onda della contemporaneità.

L’ampio e curatissimo bancone allinea le proposte come pezzi unici di una bottega, con grande attenzione alla scala cromatica, esaltata da geometrie perfette e glasse a specchio. La direzione impressa all’offerta è quella della pasticceria che privilegia mignon, macaron e monoporzioni ad effetto, ma non mancano ovviamente torte, semifreddi e soprattutto una buona offerta per la colazione, che è un trionfo di sfoglie e brioche burrose e ricche diverse farciture. Le tre sale interne consentono di accomodarsi piacevolmente, tra arredi country chic che affiancano le linee pulite dello spazio principale, con bancone e caffetteria. Servizio professionale e cortese.

Pasticceria Milady

Pasticceria Milady MargherinoIl Margherino

Marghera – Con un nome che è – candidamente – un omaggio alla propria moglie, la Pasticceria Milady in quel di Marghera (sobborgo un tempo simbolo della storia operaia della provincia veneziana, oggi più semplicemente una delle municipalità del comune di Venezia) è l’insegna che il vulcanico titolare, Roberto Giuffrè, ha trasformato in una vera e propria meta di pellegrinaggio cui giungono schiere di golosi. I motivi sono molti e combinano forma e sostanza: se da un lato gioca la continua spinta al rinnovamento, che ha visto dal 2004 (anno in cui è stata rilevata dalla precedente insegna) ad oggi una serie di trasformazioni che hanno ampliato spazi, bancone e introdotto un distributore automatico di dolci, dall’altro il merito è sicuramente dell’ultima creazione, il “Margherino”, un krafpen triangolare divenuto virale.

Cos’è il margherino, krapfen veneziano a marchio registrato che si è fatto oggetto di culto Cos’è il margherino, krapfen veneziano a marchio registrato che si è fatto oggetto di culto

Oltre al prodotto signature, l’offerta è decisamente ampia, comprendendo prodotti da colazione, paste, mignon, torte, focacce, biscotteria e proposte salate. La mano moderna è maggiormente visibile sui mignon e le torte stratificate, senza tuttavia arrivare a tecnicismi troppo spinti: accostamenti, sapori e consistenze rimangono nell’alveo di una proposta piacevole e rassicurante che si sviluppa a partire da un’ottima selezione delle materie prime. L’ambiente è lindo e accogliente, con una bella esposizione che invoglia all’acquisto: peccato per l’assenza di uno spazio adeguato in cui consumare con calma. Il servizio è professionale e se l’orario di apertura non concede l’acquisto diretto, il distributore automatico sopperisce.

Pasticceria Rosa Salva

Pasticceria Rosa Salva VeneziaTrilogia d’autunno: frolla e frangipane alle castagne con mele renette, panna cotta ai marroni e rum profumata alla fava tonka.

Venezia – Autentico pezzo di storia veneziana – la data di fondazione è il 1876 – Rosa Salva è un riferimento cittadino capace di attraversare, inossidabile, decadi e mode. Quella di oggi è la sesta generazione, che gestisce tre sedi nel centro storico (quella di Calle Fiubera, vicino a San Marco, quella assai suggestiva in Campo San Giovanni e Paolo vicino all’Ospedale Civile, e quella di recente ristrutturazione a San Salvador) e una a Mestre, cui si aggiungono anche il servizio di caffetteria e bar all’interno del Teatro La Fenice, l’attività di catering e banqueting e anche quella alberghiera, con l’apertura – adiacente alla sede di Calle Fiubera – di un hotel con camere e appartamenti. In tutte le sedi gli spazi sono ampi, permettendo un consumo da seduti, confortevole e ben governato da un servizio efficiente e abituato a gestire grandi flussi turistici.

Se ne si ha l’opportunità, il consiglio è quello di visitare ognuna delle sedi: l’impronta è ovviamente comune ma arredi e “colore” rendono unica ogni esperienza. L’offerta, che oltre alla parte dolce comprende anche quella salata, conta su lievitati e sfoglie da colazione, paste classiche tra cui spiccano bignè, cannoncini, tartellette, mousse e bavaresi, pasticceria secca, biscotteria tipica, una bella sezione dedicata alla frutta Martorana, oltre a torte e monoporzione. Imprescindibile un passaggio nel periodo del Carnevale: qui la “firma” sono le frittelle veneziane con il buco, che rivaleggiano, quanto a preferenze personali e collettive, con quelle di foggia classica proposte dalle altre note insegne cittadine. Non mancano, ovviamente, i grandi lievitati in occasione delle ricorrenze.

Pasticceria Pettenò

Mestre – Storico indirizzo della terraferma veneziana (1967, l’anno di nascita), l’insegna porta il nome del fondatore Dino Pettenò, cui di recente sono succeduti i figli, in un passaggio generazionale che è avvenuto in modo compiuto e mantenendo l’identità e la coerenza iniziali. Alla pasticceria, oggi in versione mignon e monoporzione (oltre ai formati di torte tradizionali) si è sempre affiancata la lavorazione del cioccolato, che vede tra i prodotti di punta cioccolatini, praline (ripieni di spezie, frutta, fiori, caramello, sale, ecc.), tavolette (con attenzione a percentuali e origini di cacao), creazioni pasquali.

Arredi moderni, l’insegna accoglie i clienti con un bancone che è perfetta sintesi della produzione: l’esposizione elegantissima di prodotti conta su dolci da colazione (croissant, danesi, lievitati), mignon con frolla, sfoglia, glasse a specchio, variazioni di mousse, frutta. La mano è moderna, pulita e la cura è evidente. Le stratificazioni sono accurate, i mignon sono privi di sbavature e con bordi perfettamente puliti, le decorazioni sono raffinate ma non leziose, il modo di esporre è sensato. Un numero di tavolini adeguato consente un consumo tranquillo, tra pareti con immagini che rimandano alla coltivazione del cacao.  Sul retro del bancone, il laboratorio a vista. Menzione per la pulizia e il profumo di burro percepibile nell’ambiente, non stucchevole ma capace di rendere il contesto accogliente. 

Pasticceria Reale

Pasticceria Reale Oriago di MiraReale: pan di Spagna al cacao senza farina, croccante al pralinato e cioccolato fondente, cremoso al pistacchio e coulis di lamponi freschi, mousse al cioccolato fondente 64%

Oriago di Mira – Inaugurata ad inizio 2023, la Pasticceria Reale contiene nel nome la sintesi del sodalizio professionale dei due gestori: Andrea Re, pasticcere, e Alessandro Compagno, barman. Originari entrambi della Riviera del Brenta e con alle spalle esperienze professionali in insegne di rilievo, hanno intrapreso un’avventura che sin da subito ha voluto definire un’offerta che fosse in grado di coprire tutto l’arco della giornata, dalle colazione all’aperitivo, passando per una pausa pranzo veloce.

Nel locale accogliente e luminoso, con ampie vetrate, spazi diversi per accomodarsi e colori (oltre che font e grafiche) che si allontanano da riferimenti più scontati, è il bancone con le proposte da colazione ad accogliere e catturare l’attenzione. Brioche con varie farciture, veneziane, krapfen, pain suisse, fagottini e girelle, oltre a muffin e frolle consentono ampia scelta, cui si aggiunge la proposta di monoporzioni e mignon, che spaziano dai classici (crostatine e sacher) a signature creativi (con frutta secca o esotica; da segnalare il Riviera: pan di Spagna, croccante corn flakes al pralinato di mandorla, panna cotta alla vaniglia, crema al limone, mousse alla mandorla tostata). Completa il quadro, la parte dalata con croissant, padellini, focacce.

La direzione impressa è certamente quella della pasticceria contemporanea che tuttavia non dimentica i riferimenti della tradizione e che non finisce mai per andare sopra le righe. L’impegno è evidente e alla mano, decisamente buona, basta affinarsi ancora un po’ per dare ancora maggiori soddisfazioni.

Pasticceria Zizzola

Pasticceria Zizzola NoaleExotica: mousse al latte di cocco, cremoso al mango e passion fruit con scaglie di cioccolato bianco, fondo di meringa morbida al cocco.

Noale – Ben oltre i confini della città della Rocca dei Tempesta, Stefano Zizzola è un nome sinonimo di lunga tradizione familiare e di sfida vinta con la contemporaneità. Quarta generazione di una famiglia di pasticceri, ha condotto l’insegna noalese a trasformarsi in punto di riferimento nel panorama regionale e nazionale. Il locale è un vero e proprio manifesto capace di sintetizzare non solo l’offerta ma anche uno stile nell’accogliere e servire. Gli ampi spazi, che giocano con un’illuminazione che valorizza ad effetto i prodotti, colori chiari e toni pastello, piastrelle a creare movimento, mattoni faccia vista, tavoli con servizio sia all’interno che all’esterno ed espositori dedicati ai prodotti confezionati, rifuggono l’effetto dispersivo e consentono piuttosto una sosta piacevole. Diversi i banconi, ognuno dedicato a prodotti precisi: torte, macaron, mignon, prodotti da colazione e biscotteria.

Eleganza, colori, rigore geometrico privo di freddezza e anzi decisamente attraente: tutto restituisce l’immagine di un’offerta coerente e di alta qualità. Oltre ai prodotti freschi, vale la pena dare uno sguardo anche a quelli confezionati che da un lato parlano del territorio (è il caso della “fregolotta”, altrove nota come “sbrisolona”) dall’altro, con i babà in vasetto, sono un indizio della “firma” di Stefano Zizzola, quella sui lievitati: i panettoni sono apprezzati trasversalmente da pubblico e critica. Il servizio è assai cortese e sorridente, con capacità e disponibilità nell’offrire spiegazioni esaustive sui prodotti. Plauso per il caffè: non solo per la temperatura di servizio, ma anche per la qualità, che denota la scelta di una miscela aromatica e persistente.

Pasticceria Dal Mas

Venezia – A pochi passi dalla stazione ferroviaria, è una delle insegne di riferimento a Venezia, sia per la posizione – strategica, in una zona ad altissima presenza turistica – sia per la storicità. Correva infatti l’anno 1965 quando la famglia Ballestra emigrata negli anni ’50 in Germania portando con sé l’arte della gelateria, decideva di rientrare a Venezia con l’idea di aprire un’attività di arte dolciaria. In breve, una delle tante storie di emigrazione del dopoguerra veneto finisce per diventare una delle storie più significative della città lagunare, trasformando Dal Mas in una delle pasticcerie migliori.

Condividendo una sorte comune ai locali cittadini, anche in questo caso gli spazi sono assai ridotti: una manciata di metri quadrati, in cui tuttavia è rappresentata l’offerta completa. Se la vetrina attrae con i dolci della tradizione veneziana (focacce, zaeti, pan dei Dogi), all’interno – tra marmi retrò e legno – i due banconi disposti ad angolo vedono esposta da un lato l’offerta per la colazione (che in stagione si arricchisce anche di frittelle e galani) e dall’altro le paste. Completano il quadro un paio di tavolini alti per una consumazione che purtroppo non consente una sosta prolungata. La proposta è quantomai classica, per foggia e dimensione, tuttavia l’artigianalità si percepisce e si apprezza. La colazione vede una declinazione di brioches con vari ripieni, fagottini di sfoglia, girelle con uvetta e kranz, vero signature di reminiscenza austro-ungarica, proposto in doppia versione alle mandorle e con cioccolato. Le paste vedono tutto il campionario necessario: bignè, frolle, romane, greche, creme, fiamme. Se non ci sono concessioni alla modernità di glasse a specchio e stratificazioni nè guizzi creativi, emerge evidente una mano solida, buona e consapevole. Servizio efficiente, abituato alla gestione dei turisti. A fianco della pasticceria, la cioccolateria, che propone tavolette, praline e creazioni varie.

Pasticceria Pinel

Pasticceria pinel JesoloTre cioccolati

Jesolo – Vale la pena resistere al richiamo del mare della Jesolo turistica e spostarsi dal litorale verso l’interno del paese? Vale la pena, diremo di più, smentire Loredana Bertè e il suo mare d’inverno come concetto che il pensiero non considera e indirizzarsi in via Giusti anche fuori stagione? Decisamente sì, se il punto d’approdo è un luogo come la pasticceria (e panificio) Pinel. Qui tutto parla di qualità, professionalità e capacità di accogliere i clienti in modo impeccabile: dal bancone ordinatissimo che propone delizie in fila ordinata, ai tavolini con comode sedute, dal laboratorio a vista al bagno (!), concludendo con il sorriso e la cortesia che accompagna il servizio. Fondata come panificio a fine ‘800, l’insegna ha saputo consolidarsi e crescere nel tempo, mantenendo tuttavia quel tono familiare, gentile e modesto che ad altri fa difetto quando ci si ingrandisce. Lo spazio della pasticceria infatti è relativamente recente, frutto della volontà di ampliamento degli spazi del pur confortevole panificio. Le due sedi si guardano, l’una di fronte all’altra, in un rimpallo che conferma una mano assai capace. Brioche, croissant, krapfen, veneziane, tortine della nonna, crostatine, millefoglie, macaron, biscotteria, mignon, monoporzioni e torte: tutto contribuisce a restituire una proposta coerente, piacevole e che trasmette esattamente il ruolo della pasticceria, quello di riconciliare con la vita.

Pasticceria Prosdocimi

Pasticceria ProsdocimiTorta del doge

Martellago – Quella di Martellago, piccolo comune del veneziano, è la seconda insegna di Prosdocimi, storica pasticceria familiare aperta nel 1980 e il cui nucleo fondamentale rimane quello formato da Renzo Salviato e dai nipoti Enrico e Simone Prosdocimi. Se la “casa madre” di Zelarino è uno spazio in stile liberty classico, cui una clientela affezionata non manca di portare omaggio quotidiano, il locale di Martellago, situato nella piazza cittadina, viaggia verso uno stile decisamente più moderno ma privo di freddezza. L’ampio plateatico fa il paio con un ambiente interno con due banconi (uno i prodotti da colazione, l’altro per le paste), tavolini alti e bassi, consentendo un consumo tranquillo.

Forte di un signature – la millefoglie – che ha segnato, a ragione, ricorrenze familiari intergenerazionali, Prosdocimi offre qualità, sempre in foggia classica e tradizionale, anche in fatto di frolle, diplomatiche, cannoncini, bignè, biscotteria secca, meringhe e petit four. La colazione è altrettanto valida con brioche con diverse tipologie di farcitura (marmellata, crema, cioccolato, pistacchio), sfoglie alle mandorle e con crema pasticcera, danesi, veneziane e krapfen. In stagione non mancano i grandi lievitati e la focaccia si trova praticamente tutto l’anno.

Pasticceria Tonolo

Venezia – Per capire l’affetto che i veneziani hanno per la pasticceria Tonolo basta recarvisi dopo un periodo di chiusura per ferie: “ci siete mancati” è la frase che viene indirizzata più spesso dai clienti al personale, da una parte all’altra del bel bancone lindo e ordinato, che allinea classiche paste, mignon, proposte da colazione e un piccolo spazio per il salato. Fondata nel 1953, l’insegna è una vera istituzione cittadina, che resiste al trascorrere del tempo e all’impatto sempre più significativo del turismo di massa. Una resistenza silenziosa, che ai proclami preferisce una linea dritta: qualità che non cede, servizio inappuntabile sia nella velocità che nella cortesia, aggiornamento e preparazione.

L’offerta vede un trionfo di tradizione: cestini di crema pasticcera, sfoglie, bignè, meringhe, tiramisù, frolle, petit four, pasticcini secchi, cui si aggiunge un raffinata proposta da colazione, che non sfigurerebbe in un locale contemporaneo che fa della laminazione il proprio tratto distintivo: inappuntabili i croissant con varie farciture o le riletture del pain au chocolat, la cui croccantezza non viene scalfita dall’umidità lagunare, si sommano a kipferl, sfoglie con mele, mandorle o con crumble ai lamponi. Nonostante l’assenza di tavolini per una consumazione lenta, il pellegrinaggio giornaliero non si arresta e diventa fila, anche nella calle, nel periodo del carnevale quando le frittelle rubano la scena al resto. Da provare anche i lievitati per le festività.