Le 7 migliori gelaterie artigianali dell’Abruzzo del 2025

Le migliori gelaterie dell'Abruzzo nel 2025, di cui una inclusa nella classifica nazionale di Dissapore e altre 6 ottime insegne artigianali, che ravvivano un panorama regionale ancora molto tradizionale.

Le 7 migliori gelaterie artigianali dell’Abruzzo del 2025

La storia della pasticceria abruzzese è ricca di specialità entrate di diritto nel patrimonio gastronomico nazionale: vedi i confetti di Sulmona, il parrozzo creato da Luigi D’Amico e reso celebre dal vate D’annunzio, i bocconotti e le scrucchiate da uva Montepulciano, solo per citarne alcuni.

Meno nota è invece la diffusione del gelato, collegata alle peculiarità del territorio montano dove, sino agli inizi del Novecento, si praticava l’arte della conservazione della neve. Durante l’inverno la neve veniva raccolta e immagazzinata in neviere (naturali o costruite in pietra) in cui si conservava a lungo, tanto da essere usata per conservare per gli alimenti ma anche per rinfrescare le bevande nelle giornate afose. Fonti storiche risalenti XVII secolo raccontano anche dell’usanza di mescolare la neve con mosto cotto, miele o frutta dando origine a primordiali granite e sorbetti, simili a quelli che si preparavano nel sud Italia nello stesso periodo, e che venivano venduti dagli ambulanti con il carretto.

Tra questi, alcuni, più lungimiranti, d’estate migravano al nord Italia e all’estero come venditori di granite. C’è chi guadagnò a sufficienza da investire in una gelateria propria, che si serviva del latte da pascoli abruzzesi. Non di rado la gelateria completava l’offerta di una pasticceria di famiglia già ben avviata; e questa commistione tra i due mondi non è passata inosservata durante il nostro peregrinare tra mare e monti (qui è davvero il caso di dirlo) a caccia di gelati contemporanei. Molte carapine riflettono infatti l’uso di ingredienti tradizionali della pasticceria: nelle aree interne si preferiscono nocciole, zafferano, miele e vino cotto; mentre nelle zone costiere prevalgono mandorle e frutta (soprattutto agrumi).

Le 100 migliori gelaterie artigianali d’Italia del 2025 secondo Dissapore Le 100 migliori gelaterie artigianali d’Italia del 2025 secondo Dissapore

L’impatto della tradizione è evidente anche in un modo di confrontarsi con la contemporaneità ancora timido. Motivo per cui in questa selezione, ultimo spin off del 2025 della classifica delle gelaterie, troverete un solo laboratorio citato anche nelle 100 migliori gelaterie d’Italia, all’83simo posto. Le altre 6 gelaterie, che troverete dalla posizione 2 alle 7, ci hanno comunque colpito per tecnica, audacia e per un approccio sostenibile.

1. Scilò, Chieti

Scilo (1)

Chieti, la terrazza d’Abruzzo, gode di una magnifica posizione panoramica sul mare e sulle montagne della Maiella. Vivace cittadina universitaria, è il luogo prescelto da Loris Fabrizio Montanaro per diffondere la cultura del gelato contemporaneo. Nel suo laboratorio riesce bene nell’intento di disegnare il territorio con scrucchiata d’uva Montepulciano d’Abruzzo, birra della Maiella al miele e 3 cereali, zafferano locale, vincotto di Roccamontepiano. Il gusto signature è Punta Aderci, un avvolgente cioccolato al caramello salato, omaggio alla riserva naturale abruzzese. Non deludono i sorbetti: soprattutto il limone&basilico che è sapientemente caratterizzato dal gradevole amaro finale della scorza del limone. Imperdibile la seducente crema di burro noisette, sale e vaniglia, intensa e correttamente scioglievole, mostra una notevole attenzione per la mantecatura e le consistenze. Un gelato che fa pregustare interessanti evoluzioni, e che non mancheremo di tener d’occhio.

2. Da Carolina e Gina, L’Aquila

coppetta carolina e gina

Questo è un esempio particolarmente virtuoso di un’attività che sostiene il territorio attraverso l’impiego delle materie prime di cui è ricco. Il laboratorio Da Carolina e Gina ha aperto i battenti nel 2019 nella piazza centrale dell’Aquila, da un idea di due imprenditori patrocinati dall’associazione regionale degli allevatori abruzzesi (ARA) che garantisce filiera corta e uso esclusivo di latte aquilano. Ogni giorno nel frigo a vista si trovano: latte fresco in bottiglia, mozzarelle, formaggi freschi (di mucca e di pecora) e al banco gelato artigianale prodotto con la consulenza di Sergio Colalucci, mastro gelatiere di Nettuno. Il buon latte si sposa con ingredienti all’altezza: frutti rossi ed erbe aromatiche di montagna, nocciole di Giffoni e zafferano della piana di Navelli, usati generosamente in creme intense, coese e profonde o in sorbetti ariosi e ben caratterizzati. I chocolovers non resteranno delusi dall’appagante Chuao al latte, con delicate note di frutta rossa e un’acidità contenuta. E di quell’assaggio di sorbetto ai lamponi, salvia e rosmarino di montagna, cosi profumato e impreziosito dagli oli essenziali delle botaniche, non ci dimenticheremo presto.

3. Velluto – La gelateria vecchio stile, Pineto (Te)

coppetta gelateria velluto

Romano Vallese, giovane imprenditore abruzzese, nel 2023 rileva la storica gelateria di paese, che si trova in una via ombreggiata a due passi dalla spiaggia e che ora, grazie a lui, è una moderna gelateria dall’estetica pulita ed essenziale. La lavagna dall’aria retrò posta in bella vista all’ingresso anticipa le possibilità di scelta; una ventina tra creme e sorbetti, con gusti tradizionali e qualche buona intuizione più ricercata. Le materie prime sono di qualità: latte fresco di cooperative locali, frutta fresca e secca delle migliori denominazioni nazionali, e panna fresca lavorata a mano a rinforzare coppette, coni e briosche artigianali, senza alcun sovrapprezzo. I sorbetti propongono combo attraenti, come quello di lime e pepe rosa, dissetante, profumato e dalla consistenza perfetta che fa godere le papille con note citriche intense e un piacevole amaro finale, dopo il quale arriva il pepe rosa. Un vero tonico rinvigorente. Per gli animi più sensibili suggeriamo di non perdere la crema con latte di fattoria locale, pane tostato, sale e olio evo della comunità montana di Vomano, Fino e Piomba, spiazzante per la consistenza setosa e il profumo di pane fragrante, oltre a un’impercettibile nota piccante regalata dall’olio locale. Una sferzata di vivacità nell’atmosfera rilassata e sonnecchiosa della costa adriatica abruzzese.

4. Gelateria Duomo – Il paradiso del gelato, L’ Aquila

coppetta gelateria duomo

Francesco Dioletta è mastro gelatiere da quarant’anni della gelateria Duomo, luminoso laboratorio situato nella piazza commerciale del capoluogo. Si può scegliere tra una carrellata di preparazioni tradizionali a base di ingredienti di qualità, in cui notiamo generosità di consistenze: come il croccante all’amarena a base di crema di latte di pascolo, o uno speziato sorbetto di cioccolato fondente, o la crema di nocciola trilobata delle Langhe. Notiamo un maggiore estro in carapina quando si tratta di valorizzare le specialità locali: nei gelati denominati dei “sapori aquilani” si celebra lo zafferano, il torrone e la ricotta di pecora, di cui apprezziamo lunghe note di fieno. E poi c’è il gelato al fico locale, mantecato all’acqua, che restituisce al palato la polpa e la dolcezza del frutto: un must che rende omaggio al paesaggio e alla natura mediterranea.

5. Caprice, Pescara

caprice pescara

Tra le attività più rappresentative della tradizione dolciaria  abruzzese, vi è la pasticceria della famiglia Camplone, celebre tra l’altro per avere inventato la Presentosa, una rivisitazione dell’iconico parrozzo. Qui, oltre a praline, torte e biscotti tipici, ampio spazio è dedicato al gelato artigianale: in carapina finiscono tutti i must della gastronomia abruzzese (pecorino, miele e zafferano) e i grandi classici della pasticceria tradizionale come scrucchiata, bocconotto e presentosa, sono trasformati in creme sostanziose, usate anche per farcire la Rimpizza, una sorta di maritozzo abruzzese a base  di olio d’oliva e anice. Più contemporanea la linea Sapori d’Italia: cremoso al bergamotto calabrese, fiordilatte con nipitella, mentuccia laziale, o un rinfrescante sorbetto di ciliegie romagnole. Il modo di Fabrizio Camplone di valorizzare gli ingredienti tipici delle regioni italiane.

6. Mario Magrini, Roseto degli Abruzzi (Te)

gelateria mario magrini

In una delle più gettonate mete turistiche abruzzesi, opera questa attività storica giunta alla quarta generazione di gelatieri, oggi condotta da Maria Grazia Magrini e Mario Feliciani, madre e figlio. L’offerta prevede una quarantina tra creme, sorbetti e granite, ricette tradizionali reinterpretate in chiave moderna: ne sono un esempio il sorbetto al cioccolato fondente impreziosito dalla scorza di limone d’Amalfi e la ricca crema di ricotta variegata con composta di mandarino tardivo Ciaculli e pistacchio di Bronte. L’offerta conta anche svariate citazioni ai classici della pasticceria regionale, vedi il goloso bocconotto di Montorio a base di uva, mandorle e cioccolato. Menzione speciale per il servizio, sempre preciso e garbato anche nei momenti di punta.

7. Bar Aterno, Raiano (Aq)

coppetta aeterno

Raiano si erge tra il Parco nazionale della Maiella e il Parco regionale Sirente-Velino, un paesaggio solcato da sorgenti e pascoli liberi. In mezzo a questo splendido scenario naturale che dista circa 45 minuti d’auto da Pescara e un’ora e mezza da Roma, ci si può ristorare al Bar Aterno dove Paola Anglani, con costanza e devozione, produce gelato artigianale dal 2011. La linea delle preparazioni segue principalmente la stagionalità, un obbligo quando si sceglie di attendere che siano mature le ciliegie di Raiano o i fichi di Tocco da Casauria o i meloni di campagna. I palati più allenati adoreranno la ricotta di pecora, intensa e selvatica, a cui si aggiungono, in base all’estro, frutta, cannella o mosto cotto. Mette tutti d’accordo il fiordilatte variegato con l’olio evo per persistenza e bilanciamento. Molte le preparazioni che perseguono l’idea del gelato gastronomico, fin dai suoi albori.