36 ore a Parma: dove consiglia di mangiare il New York Times

La prestigiosa guida 36hours, edita sul The New York Times, ha dedicato un numero alla città di Parma: una guida completa per un week-end che coniuga arte e gastronomia, tra tradizione e modernità.

36 ore a Parma: dove consiglia di mangiare il New York Times

“Quest’anno vado in vacanza a Parma”. Quanti di noi hanno incluso la bella cittadina emiliana tra le mete turistiche per le vacanze estive o anche solo per passarci un weekend? Non molti, a essere sinceri.

Le mete turistiche più gettonate in Italia sono altre, e comprendono le città d’arte più conosciute o le località prettamente turistiche con vista mare oppure monti.

Eppure Parma, inserita nel 2014 dal quotidiano inglese” The Telegraph” al quarto posto come miglior luogo al mondo dover risiedere, è una delle più gradevoli e vivibili città del nostro Paese, insignita inoltre nel 2005 del riconoscimento “Città creativa per la Gastronomia UNESCO“.

Tant’è che il New York Times ha pensato di dedicare una puntata della sua rubrica di viaggi “36hours” proprio alla discreta città emiliana, patria  del Parmigiano e di rinomati prosciutti, nonché sede di sincere e schiette trattorie tutte culatello e gnocco fritto che contribuiscono, insieme alla signorile bellezza dell’antico ducato, a rendere indimenticabili i soggiorni di chi avesse deciso di andarci.

Tenendo presente che, come ribadisce anche il New Your Times, le ore più indimenticabili del nostro soggiorno saranno proprio quelle dedicate ai piaceri della gola.

Diamo quindi inizio alle 36 ore del gusto a Parma. Buona lettura.

Venerdì

t-cafè, parma

18.00, aperitivo: l’aperitivo consigliato dal Timed si può consumare al TCafè, sito nel Palazzo Dalla Rosa Prati, a metà strada tra i vicoletti del Duomo e il Battistero.

In particolare, consigliati il Viola Spritz (liquore di violetta, prosecco, soda, al prezzo di 6 euro) e il classico Americano a 8 euro; tutto accompagnato da prosciutto di Parma gentilmente offerto dalla casa.

22.00, cena: la cena è consigliata al Ristorante Cocchi che, dal 1925, è un’istituzione in campo parmigiano. Il maiale è principe e la vacca è sacra, dice il New York Times alludendo ai generosi salumi, tra cui prosciutto crudo e culatello accompagnati da gnocco fritto. Prezzo medio 90 euro, per una cena di tre portate.

Sabato

fish, parma

13.00, pranzo: dopo aver acquistato i vostri salumi da An.Fo.Ra, appena fuori città, e le forme di Parmigiano invecchiato dai 24 ai 60 mesi presso Araldi, forse vi sarà venuto un lieve languorino.

Per il pranzo allora niente di meglio che una puntata da F.I.S.H., ristorante di recente apertura che offre principalmente portate di pesce crude, tra le quali carpacci e tartare. Non manca la formula ormai molto diffusa del fast food di mare: polpette di scampi, branzino in cartoccio e burger di pesce.

20.00, cena: per la cena del sabato il consiglio è il bistrot contemporaneo Borgo20: tra architettura e travi antiche, potrete gustare deliziosi piatti della tradizione rivisitati in chiave contemporanea. Riso con Parmigiano, prugne e pancetta croccante, carne di maiale morbida e rosata e per finire sorbetto di Lambrusco. Per una cena di tre portate, spenderete circa 80 euro.

22.00, vita mondana: nella migliore delle tradizioni italo-mediterranee, il sabato sera lo si trascorre di locale in locale, e a Parma i locali di Via Farini sono d’obbligo.

Segnalati il Tabarro, enoteca di tipo rustico con una buona selezione di vini; per quanto riguarda la birra artigianale, degna di nota è il Vecchie Maniere Birreria Parmigiana, che offre una selezione molto ampia di birre del panorama romagnolo e non.

Domenica

banchini gelateria, parma

La domenica è dedicata alle note dolci della città. Una sosta dallo storico Banchini, produttore di cioccolato in loco sin dal 1879, addolcirà sicuramente  l’amarezza che le partenze portano con sé, con squisite barrette al cioccolato, ottimi  salami di cioccolato e fragranti biscotti artigianali. E, considerata la stagione, non possiamo certo dimenticare il gelato, consigliato sopratutto nei gusti al cioccolato e al pistacchio.

E per finire, come giustamente suggerisce il quotidiano americano, tutti a dieta, si ritorna in città. Con impresse nella mente e nel cuore le bellezze di Parma e  e la bontà del cibo.

[Crediti | Link: Dissapore, The New York Times]