Quanti caffè deve fare il vostro barista del cuore se vuole guadagnare?

Quante tazzine di caffè si vendono quotidianamente in Italia in ognuno dei 149.000 bar italiani? E ognuno di questi bar quante tazzine di caffè deve vendere per guadagnarci?

Quanti caffè deve fare il vostro barista del cuore se vuole guadagnare?

Quanto valgono tutte le tazzine di cafè espresso vendute ogni anno in Italia? Quasi 7 miliardi di euro: 6,6, per la precisione.

A dircelo è Il Sole 24 Ore, con uno studio che prende in considerazione i 149.000 bar sparsi nel territorio nazionale, analizzando diversi parametri.

Ad esempio, il numero di tazzine vendute quotidianamente in Italia da ogni singolo bar, che si attesta su una media di 175 unità, media che varia a seconda del tipo di locale:

— i bar più orientati verso la pausa pranzo, o lunch bar, vendono in media 220 tazzine al giorno;
— i bar orientati anche sulle colazioni, o morning bar, che al pari dei locali senza un’offerta specifica, ne vendono in media 202;
— i bar cosiddetti multipurpose ne vendono circa 170;
— numero che scende nei locali “serali”, o evening bar, che servono in media 85 tazzine di caffè al giorno.

Ma quanto incide l’amata tazzina di caffè sui conti di un locale, qual è il suo costo e, soprattutto, quanti caffè deve servire il vostro bar del cuore prima di raggiungere il punto di pareggio, ovvero iniziare a guadagnare?

Lo studio riporta che per ottenere un espresso, ma anche un cappuccino, la quantità di caffè necessaria è sempre la stessa: 7 grammi. Di conseguenza, con un chilo di caffè si preparano 142 tazzine che, al netto di sprechi e inefficienze, diventano circa 130.

Ogni tazzina è venduta a circa 1,10 euro, e considerando che il fatturato giornaliero di un bar è di circa 340 euro al giorno, il ricavo giornaliero derivante dalle tazzine di caffè è di circa 143 euro, ovvero il 42% del fatturato giornaliero totale.

Per sapere quante tazzine di caffè si devono vendere per guadagnare, dopo aver coperti tutti i costi, fissi e variabili, è necessario conoscere un altro dato, quello relativo ai costi del locale.

Ora, considerato che i costi variano da esercizio a esercizio e che la percentuale di fatturato data dal caffè potrebbe assestarsi su valori anche inferiori alla media sopra stimata del 42%, la riposta non può essere certo determinata, diciamo che è correlata all’andamento gestionale di ogni singolo esercizio.

Che sicuramente, questo sì, potrà iscrivere buona parte del proprio fatturato a un singolo prodotto, il più amato dagli italiani: una fumante tazzina di espresso.

[Crediti: www.aprireunbar.com, Il Sole24 ore]