Filippo La Mantia, l’invidiato speciale

Lo chef Filippo LaMantiaPiù ne parlano male e più mi diverto, perché mi pare che qualcuno “rosichi” (romano) troppo. Filippo La Mantia il fatto suo lo sa, e questo non va a genio a tutti. Mi affaccio dalla terrazza del nuovo locale, il ristorante dell’Hotel Majestic di Via Veneto, e capisco che ha di nuovo fatto centro. Poi, mentre mugolo per la caponata di melanzane, allungo le orecchie sul siparietto alle mie spalle, con una ragazza tirata a lucido che gli dice: “Ma come, non ti ricordi? Sei anche venuto a casa mia…”. E io che ho quasi finito la caponatina penso al pesce fritto che mi aspetta. Ho un rapporto goliardico con Filippo e ammiro la sua capacità di costruire piatti e situazioni, mentre lui siede un attimo con noi e mi racconta qual è il segreto della passione a tavola (guardate il video).

A un tratto mi giro e vedo uno che somiglia a George Clooney seduto accanto a tre avvenenti figlioli. Poi arrivano altri amici, compresa una che è la fotocopia di Elisabetta Canalis. Se imparassi a leggere giornali scandalistici forse ora avrei delle foto. Niente da dire: a Filippo gli incantesimi riescono bene.

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