La cucina fatta in casa per festeggiare il capodanno cinese

La cucina fatta in casa per festeggiare il capodanno cinese

Mentre cammino per strada tornando a casa, sopra la mia testa si alternano lanterne rosse e luminarie di Natale lasciate lì un mese di troppo. In realtà non sono abbandonate, attendono gli imminenti festeggiamenti del Capodanno cinese. È il mio primo capodanno qui, nella Chinatown milanese ed è difficile estorcere informazioni ai commercianti silenziosi, anche se ormai ci conosciamo e ci vediamo ogni giorno, quindi devo fare da sola e pescare informazioni altrove.

Sono numerosi i rituali che accompagnano l’arrivo del nuovo anno, il 2014 è l’anno del cavallo. Il capodanno o festa di primavera si festeggia quest’anno dal 31 gennaio per 15 giorni, con gran finale della Festa delle Lanterne in via Paolo Sarpi, a Milano. Mi piace il capodanno cinese, una sorta di festa di quartiere che cambia le strade in modo misto e strano, le locandine scritte in doppia lingua invitano tutti a partecipare.

Scopro che la vera giostra dei festeggiamenti è il pranzo della vigilia. Un’unica parola per descriverlo: opulenza.

Durante la vigilia si pranza insieme, il pasto è composto da almeno 8 portate che devono abbondare e quindi avanzare per forza, come simbolo di prosperità. Anche io amo l’abbondanza, che se non rimane nulla mi sento in colpa con i miei commensali.

Ho scoperto di essere perennemente come un cinese a capodanno o più semplicemente uguale a mia nonna.

Voglio partecipare a ogni costo, mi infilerò a forza in una casa, andrò a elemosinare un invito dal signore serio dell’erboristeria sotto casa, piangerò davanti alla ragazza del centro manicure, intaglierò lanterne rosse per strada, mi offrirò volontaria per le rituali pulizie di fine anno.

O come immagino, preparerò da sola, tutto ciò che occorre per accogliere l’anno del cavallo.

Segue il mio manuale gastronomico per il fai da te, ovvero strategie da italiano medio per integrarsi nella cultura cinese, a partire dal capodanno. I piatti che non possono mancare.

cucina cinesecucinare cinese

1. Jiaozi, ovvero pacchetti ripieni di fortuna. Ravioli che avvolgono carne e cavolo, bolliti e serviti con aceto e salsa di soia. In alcune famiglie e anche nella vostra, perché siete pieni di fantasia, si aggiunge al loro interno qualche ingrediente porta fortuna. Chi lo trova è fortunato e grida di felicità, un po’ come la tombola ecco. Arachidi per lunga vita, datteri rossi prosperità, ma potreste trovare anche monete di rame, argento e oro per una buona sorte infinita, sempre dopo che vi sarete rotti uno o due denti.

2. Lunghi noodles. Non li tagliate per carità, la loro lunghezza è auspicio di lunga vita. Se non riuscite a mangiarli, poco importa. Siete dei praticanti del capodanno cinese, qualcosa vi verrà perdonato.

3. Delizia di Buddha, un piatto misto vegetariano. A seconda di quanto siete preparati o fantasiosi, può contenere da 10 a 35 proposte, l’importante è scegliere solo gli ingredienti che portano fortuna e rigorosamente vegetariani, perché come indica la cultura buddhista al quale il piatto si ispira, la vostra purificazione passa attraverso la verdura e non attraverso la cotoletta alla milanese. Muschio di mare per la prosperità, semi di loto se desiderate avere figli, funghi neri cinesi per i desideri e altri ingredienti dai nomi esotici: erba saetta, felci appena nate, fat choy, piselli neve.

4. Pesce intero. Non fate i giovani gourmet, non ascoltate le parole dei giudici di Masterchef che “la carne deve essere disossata e il pesce sfilettato”, durante il vostro pranzo della vigilia servite un bel pesce intero. Vuol dire abbondanza, testa e coda simboleggiano un buon inizio e una buona fine d’anno.

5. Lingua d’anatra. Coraggio, è capodanno. Se siete valorosi preparerete anche le lingue d’anatra e le zampe di gallina con aceto e coriandolo.

6. Nian Gao. Una torta che non può mancare, simbolo di nuovi e promettenti traguardi nel nuovo anno. È fatta con zucchero di canna, riso e olio. Esistono anche alcune varianti che prevedono l’aggiunta di semi di sesamo, noci e datteri rossi, simbolo di prosperità.

7. Mandarini, arance e pompelmi come se piovessero. Prima di tutto una regola che vale sempre, il numero 4 è il male assoluto e con lui i suoi multipli, tranne il numero 8 che invece è un numero fortunato. Non vale solo per gli agrumi, vale per tutto. Avere in casa e mangiare mandarini, arance e pompelmi va bene, portano ricchezza, prosperità e fortuna per tutti. Se hanno le foglie meglio ancora, sono simbolo di longevità. Se per caso una sera siete lì davanti alla tv e avete voglia di un’arancia e ve ne avanzano 5, è la fine. Ne dovete mangiare almeno 3, il 4 porta male, i numeri dispari sono calunniosi, quindi o arrivate a 2 o cambiate spuntino.

8. Ultimi consigli utili, cibo a parte.
Il rosso. Per spaventare quel mostro di Nian abusate di rosso, la leggenda narra che esce una volta all’anno dalla sua caverna per cibarsi di esseri umani ed è spaventato solo dal rumore assordante e dal colore rosso. Vestiti, lanterne, buste, decorazioni, fiocchi, ninnoli, addobbi in abbondanza purché siano rossi. E fate confusione, festeggiate, ridete, sparate petardi (piccoli) dannazione, Nian deve essere cacciato.

9. Pulite profondamente casa.
Approfittate per dare una pulitina, l’anno nuovo ha bisogno di trovare la vostra casa linda. Non un granello di zozzo deve rimanere dentro casa, roba da spostare anche i mobili. Con questo gesto, pare che si spazzi via la sfortuna e i cattivi eventi dell’anno passato per lasciare spazio alla fortuna.

10. Scaramanzia. Se per disgrazia vi capita di rompere un oggetto, non imprecate frasi inopportune a caso, Wikipedia dice di gridare forte Suìsuì píng’ān (歲歲平安, con il significato di “pace anno dopo anno”) per allontanare malasorte e disgrazie.

Se non vi ho convinto, andate a mangiare fuori almeno. A Milano non sbagliate da:

— Lon Fon in via Lazzeretto 10,
Hua Cheng in via Giordano Bruno 13,
— Wang Jiao in via Lomazzo 16 o via Padova 3 o via Felice Casati 7,
— Bon Wei in via Castelvetro 16,
— il neo aperto Dim Sum in via Nino Bixio 29, Ta Hua in via Fara 15.

cucinare cinesecucinare cinese

Quando abiti nel quartiere cinese della tua città, oltre che a far diventare i ravioli al vapore il tuo piatto salvavita nelle sere difficili, oltre a sapere dove andare a cambiare il vetro rotto dell’iphone, oltre a conoscere rape strane e nuove, molteplici varietà di miso, oltre a tutto questo, ci si immerge nella vita di quartiere e si finisce per festeggiare vestiti da ridicoli Gabibbo il capodanno cinese. Forse ci si diverte pure.

[Crediti | Immagini: Luxirare]