“A questo punto date il vino gratis”. L’urlo dei viticoltori francesi, furiosi contro Lidl, è piuttosto esplicito, e risuona fin qui in Italia, dove il problema non è che non esista. La catena di discount – così come altre catene simili della GDO – è solita, come da promessa, proporre prodotti a prezzi molto inferiori a quelli di mercato. Vini compresi. E se è bello per il consumatore trovare una bottiglia di vino a buon mercato, non sempre i viticoltori apprezzano, considerando che si attua una svalutazione del marchio.
Lo stesso, per dire, era successo (e continua a succedere) con il Barolo venduto a 12 euro all’Autogrill, che avevamo pure assaggiato, per concludere che la qualità non era particolarmente all’altezza di un vino così importante, ma soprattutto che la denominazione non traeva per nulla beneficio da quella svendita del suo “marchio”. Oggi, la stessa identica cosa accade in Francia con il Bordeaux venduto da Lidl a 1,39 euro. E i viticoltori francesi non hanno nessuna intenzione di stare a guardare in silenzio.
Il caso del Bordeaux a 1,39 euro

La zona di Bordeaux, in Francia, è tra le più rinomate del mondo in fatto di vini. In particolare di vini rossi: qui si producono, storicamente, alcuni dei più grandi rossi del mondo, con una longevità unica e una capacità di evoluzione che li ha resi celebri e desiderati da qualsiasi appassionato.
I suoi vini – con le dovute differenze tra etichetta ed etichetta, e cantina e cantina – sono dunque indubbiamente pregiati, il che significa che mediamente hanno anche prezzi piuttosto elevati, anche se non è poi così difficile trovare bottiglie a buon mercato. Ma 1,39 euro (questo è il prezzo a cui Lidl ha messo il suo Bordeaux, con uno sconto del 30% sulla seconda bottiglia di Cgateau Les Tuileries acquistata, con prezzo di partenza a 1,99 euro) non è “a buon mercato”, è – stando alle lamentele dei viticoltori francesi – svendere una denominazione in maniera dannosa.
Così, i produttori si sono organizzati e hanno visitato alcuni punti vendita Lidl in Gironda, protestando con cartelli, teloni e urlando slogan contro la catena. “LIDL, disprezzo per le cose buone. Il nostro vino vale di più! Basta con i prezzi osceni”, è il grido dei viticoltori che hanno preso di mira i negozi di Bourg, Coutras, La Réole, Libourne e Saint-André-de-Cubzac. E ancora, “le nostre vite valgono più dei loro guadagni”, come si legge sui cartelli che hanno coperto i prezzi sugli scaffali.
La manifestazione è avvenuta a pochi giorni dall’incontro, programmato per oggi, con la ministra francese dell’agricoltura Annie Genevard, con la quale si spera di trovare (o almeno iniziare a discutere) degli accordi per assicurare il giusto prezzo e non incidere negativamente sulla produzione e sul lavoro del settore. E non è la prima volta che Lidl fa arrabbiare i viticoltori di Francia: Uno scenario simile si era verificato a novembre 2024, quando i viticoltori della Valle del Rodano si erano messi a spaccare bottiglie di vino davanti ai supermercati della catena.
“Fino a dove si spingeranno per avere un prodotto civetta? È tragico. Lidl è il principale rivenditore europeo, vive della miseria della gente”, ha commentato Serge Bergeon, segretario generale del sindacato dei viticoltori della regione. : “Sotto i 4,39 euro, non si sopravvive”, ha rincarato Arthur Gaubey, consigliere aziendale della Camera dell’agricoltura della Gironda.
Insomma: se il vino a buon mercato ci può essere, forse non dovrebbe appartenere a una denominazione così prestigiosa. O bisogna chiedersi – come sempre – chi sta pagando la differenza.