Acqui Terme, chiude lo storico ristorante stellato “I Caffi”

I Caffi, storico stellato a conduzione familiare di Acqui Terme, annuncia la sua chiusura: la chef Bruna e la sua famiglia si prendono una pausa.

Acqui Terme, chiude lo storico ristorante stellato “I Caffi”

Quarantasei anni di attività e venti di stella Michelin: è un patrimonio storico gastronomicamente importante quello che Acqui Terme perde con l’improvvisa chiusura del ristorante “I Caffi”. Uno dei non molti stellati della zona, un ristorante genuino dove a regnare era l’accoglienza familiare, così come l’avevano immaginata da sempre Bruna, Sara e Paolo, alla guida del locale.

Proprio loro, sui social, hanno annunciato l’improvvisa chiusura del loro ristorante, specificando che si tratta di un arrivederci e non di un addio. “Grazie a tutti i Clienti che da anni ci seguono, agli Amici che da sempre ci sostengono e alla Cittadina di Acqui che da ormai quasi 20 anni ci ha ospitati”, hanno scritto, aggiungendo che per questo periodo saranno disponibili per feste private, feste a sorpresa, cene a domicilio ed eventi, e che presto arriveranno altre novità.

Al di là del cambio di rotta, pare che dietro alla decisione ci siano una serie di fattori, sia personali che professionali, con tutte le arcinote motivazioni che rendono la vita particolarmente difficile a un certo tipo di ristorazione, in questo periodo.

I Caffi

i caffi Bruna Cane

Situato al primo piano di un palazzo cinquecentesco, I Caffi è sempre stato un punto di riferimento per il territorio: qui la mano di Bruna Cane, chef autodidatta dal 1977, riusciva a dare calore alle materie prime locali, trasformandole in piatti raffinati ma di sostanza. Per esempio, le tagliatelle al ragù di anatra, uno dei piatti forti della chef, così come il carrè di agnello in crosta di fiori: due di quelli che altrove e in altri tempi qualcuno chiamerebbe “signature dishes”.

“Il pane, la pasta e la piccola pasticceria preparate giornalmente, la selezione di carni – piemontesi e non – i formaggi di varia provenienza, la verdura in parte biologica, le erbe aromatiche di produzione propria, la ricerca del migliore pesce fresco, fanno sì che l’attenzione nella scelta sia una costante”, scriveva dei Caffi la Guida Michelin nella sua ultima edizione, menzionando che in stagione meritavano assolutamente le preparazioni a base di funghi e tartufi locali. Tartufi che ormai sono sempre più rari, anno dopo anno. Esattamente come questo tipo di ristoranti.