Adriano Panzironi: sospesi i suoi programmi durante il Coronavirus “per la salute degli utenti”

L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) sospende i programmi di Adriano Panzironi durante il Coronavirus. "Pongono in pericolo la salute degli utenti".

Adriano Panzironi: sospesi i suoi programmi durante il Coronavirus “per la salute degli utenti”

I programmi di Adriano Panzironi vengono sospesi dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), rei di mettere in pericolo la salute degli utenti. E c’è da crederci ai tempi del Coronavirus, viste le eresie del sedicente giornalista che fino a poco tempo fa riteneva che i carboidrati accelerassero il processo di contagio. Panzironi ha sempre alluso a verità nascoste relative al Covid-19, così come suggerito dal titolo della sua trasmissione: “Quello che non vi hanno detto sul Corona-virus”.

L’Autorità ha ordinato la sospensione per un periodo di 6 mesi dell’attività di diffusione dei contenuti da parte dei servizi di media audiovisivi sul canale 880 SAT e sul canale 61 DTT esercitati rispettivamente dalla società Italian Broadcasting S.r.l. e Mediacom s.r.l. dopo la messa in onda del format “Il cerca salute” e “Quello che non vi hanno detto sul Corona-virus” in relazione al suo “metodo LIFE 120”.

Già 3 settimane fa l’Agcom aveva deciso di sanzionare tutte le emittenti che trasmettevano il suo programma “Il cerca salute”. “Le delibere 152 e 153/20/CONS, relatore il Commissario Antonio Nicita, pongono fine, infatti, a 2 istruttorie avviate a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza nazionale correlato al rischio sanitario connesso al Covid-19, in cui si è accertata nei programmi con la partecipazione di Panzironi la violazione delle disposizioni che impongono il rispetto della salute pubblica e vietano di indurre comportamenti che possano metterla in pericolo, contenute negli articoli 3 e 36 bis, comma 1, lett. c), n. 3, del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177 del 2005. Analoghe istruttorie sono state avviate su diverse emittenti locali da parte dei competenti Comitati regionali per le comunicazioni”, si legge nella nota.

[Fonte: La Stampa]