Agnello: a salvarlo dalla Pasqua è rimasta solo Rita dalla Chiesa

Agnello: a salvarlo dalla Pasqua è rimasta solo Rita dalla Chiesa

A salvare l’agnello dalla mattanza della Pasqua, ormai, è rimasta solo Rita dalla Chiesa. Sono lontani (non troppo, in realtà, visto che era solo il 2017) i tempi in cui un Silvio Berlusconi in grande forma si faceva fotografare accanto alla sua amica di sempre, l’animalista Michela Vittoria Brambilla, mentre allattava un povero agnellino nel giardino di casa, aderendo ufficialmente alla campagna animalista “A Pasqua scegli la vita, scgli veg”.

Una foto dolcissima e bucolica, che aveva scatenato l’ilarità generale sui social, per la verità. D’altronde, è risaputo che il popolo del web è crudele e, se anche è in grado di mangiare la carne di un povero agnellino sgozzato, proprio non può passare su una conversione filovgeana di quello che probabilmente è l’uomo più edonista che l’Italia abbia mai conosciuto. Insomma, proprio non riuscivamo a immaginarcela una “cena elegante” a base di verdure.

Certo, se anche uno stratega della comunicazione come Berlu aveva scelto di stare vicino agli agnellini a Pasqua, al di là della sua buona fede, c’è da presumere che fosse quello che il popolo chiedeva. Almeno, così doveva essere due anni fa. Oggi, a qualche giorno dalla Pasqua 2019, ancora nessuno pare essersi scagliato virtualmente contro i carnivori mangia-agnellini (d’altronde, pare che la Pasqua veg non abbia un grande seguito quest’anno). Nessun selfie con un cucciolotto indifeso tra le braccia, nessun proclama vip lanciato all’indignazione del web.

Nessuno, a parte quello di Rita dalla Chiesa che, con qualche problema di digitazione delle “e” accentate, consegna a Twitter la sua angoscia per la sorte degli agnelli pasquali, chiosando con il monito “Pensa…prima di mangiare…pensa” (un omaggio alla canzone di Fabrizio Moro?).

“Non è vero che la Pasqua è cristiana se si mangia l’agnello. Salvalo, fallo vivere, Pasqua è resurrezione, è pace – scrive sul social network Rita dalla Chiesa – fa’ che lo sia anche sulla tua tavola. Hai mai sentito quanto piange un agnellino prima di essere portato a morire?”.