Agricoltura, Amalfi si candida al programma Fao per la tutela dei paesaggi rurali di interesse mondiale

Amalfi è la prima città del Sud Italia a candidarsi al programma della Fao per la tutela dei sistemi di agricoltura di interesse globale.

Agricoltura, Amalfi si candida al programma Fao per la tutela dei paesaggi rurali di interesse mondiale

Amalfi (e con lei la sua Costa) è la prima città del Sud Italia a essersi candidata al programma internazionale Giahs della Fao atto alla tutela dei paesaggi e dei sistemi di agricoltura di rilevanza mondiale: una mossa che, di fatto, è tesa alla salvaguardia declinata secondo gli obiettivi di sviluppo sostenibile di un paesaggio ricco di un patrimonio agricolo secolare.

Un paesaggio marcatamente antropico e comunque rappresentativo di un chiaro rapporto di armonia con le proprie asperità morfologiche; un paesaggio che, sul piano percettivo, si impone immediatamente per i suoi ricchi terrazzamenti, figli di una tradizione secolare che ha portato allo sviluppo di un modello di agricoltura essenziale per contrastare il dissesto idrogeologico. Importante sottolineare come tradizione, di fatto, non cozzi necessariamente con innovazione: come spiega lo stesso sindaco di Amalfi Daniele Milano, infatti, l’introduzione di pratiche e tecnologie innovative non è da escludere, purché tuttavia siano “sostenibili e rispettose del sistema stesso”.

Limoni Sfusato di Amalfi

Nello specifico, gli obiettivi strategici individuati dal programma Giahs sono quattro: migliorare le condizioni economiche delle comunità rurali, promuovere l’uso di pratiche ecologiche sostenibili, preservare la diversità bioculturale e migliorare la qualità della vita delle zone rurali. “Sulla base di questi indicatori” spiega la consigliera comunale delegata all’Agricoltura, professoressa Antonietta Amatruda “si sviluppa l’Action Plan presentato nelle scorse settimane in Regione Campania, realizzato con una metodologia partecipativa che ha visto il coinvolgimento della comunità rurale di Amalfi, dei principali attori istituzionali del sistema agricolo della Costiera Amalfitana, e ancora di istituzioni, governo regionale, Comune di Amalfi, Consorzi e OP di pertinenza, associazioni e cooperative”. Insomma, il cammino che ha portato al dossier di candidatura ufficiale è stato lungo e complesso.

Dossier che, di fatto, descrive la situazione agricola di Amalfi facendo particolare riferimento agli elementi di vulnerabilità evidenziati dall’analisi preliminare realizzata dal gruppo di ricerca, soprattutto rispetto ai limoneti; e delineando infine le proposte di intervento per salvaguardare l’agricoltura su terrazzamenti della Costa.