Pagamenti incompleti, mancanza di assicurazione sociale e sanitaria, lavoratori costretti a stare in alloggi inadeguati: in una parola, caporalato. Ma in Germania: la denuncia avviene dal rapporto sull’agricoltura tedesca stilato da Fair Agriculture Initiative. I teutonici si scoprono così non tanto più virtuosi dell’Italia, soprattutto quando a essere sfruttati sono i lavoratori stranieri.
In Germania i lavoratori nell’agricoltura, soprattutto stagionali, oggi vengono dalla Romania più che dalla Polonia, ma anche da Georgia e Ucraina. Le grandi aziende dedite alla raccolta di asparagi, fragole e cetrioli sono per lo più nel Brandeburgo, ed è lì che si concentrano grandi quantità di stagionali e si trovano situazioni poco limpide: migliaia di lavoratori in contemporanea, sistemati in alloggi di massa. La stagionalità e quindi il rapporto a breve termine comportano l’assenza di benefici come disoccupazione, assicurazione sanitaria e pensionistica. Inoltre, da un anno a questa parta, quando le frontiere sono state riaperte dopo la prima ondata di Covid, le misure contro la pandemia sono state ripetutamente violate, denunciano i sindacati.