Agricoltura, è allarme lavoro nero nel Fucino: richiesti più controlli

Il direttore di Confagricoltura L'Aquila, Stefano Fabrizi, ha dichiarato di aver chiesto maggiori controlli sul lavoro in nero in agricoltura.

Agricoltura, è allarme lavoro nero nel Fucino: richiesti più controlli

L‘agricoltura del Fucino ha un problema: il lavoro nero. Stando a quanto riportato dai colleghi dell’ANSA, infatti, la zona è teatro di un’incidenza sempre maggiore di rapporti lavorativi irregolari: “Spesso l’interesse di molti braccianti, specie se stranieri, è quello di mettere da parte quanto più denaro possibile da mandare alle famiglie e alle comunità d’origine” ha commentato a tal proposito Stefano Fabrizi, direttore di Confagricoltura L’Aquila, nel sottolineare come, nonostante le loro necessità siano perfettamente comprensibili, in molti si trovano ad accettare incarichi extra nonostante abbiano già firmato un regolare contratto da 39 ore settimanali che rappresenta “la soglia di lavoro massima” (ma ci crediamo veramente?).

agricoltura india ph. pixabay

Importante sottolineare che, in questo contesto, per “incarichi extra” si intendono in realtà lavori estremamente duri e sfiancanti, come la raccolta di ortaggi nelle ore notturne o alle prime luci dell’alba – in modo che i trasportatori possano poi portare i prodotti freschi sui mercati. In ogni caso, Fabrizi si è premurato di assicurare che “si cercherà di tutelare gli interessi dei braccianti che rappresentano comunque la parte più debole della filiera”.

“Abbiamo chiesto un incontro con i vertici dell’Ispettorato del lavoro” ha infine concluso il direttore della sezione regionale di Confagricoltura “per vigilare sul fenomeno crescente del lavoro in nero, in particolare nei campi del Fucino”. Ci chiediamo, nel frattempo, se vigileranno anche sul rispetto del “regolare contratto di 39 ore settimanali che rappresenta la soglia di lavoro massima”.