Nel corso del 2020 il consumo complessivo di energia dell’Unione europea ha fatto registrare un calo del 6% rispetto all’anno precedente. Naturalmente è impossibile ignorare l’impatto della pandemia da Covid-19 in questo contesto, che senza ombra di dubbio ha cambiato le nostre abitudini di consumo energetico determinando chiusure più o meno prolungate dei luoghi di lavoro o i svago e aumentando invece il tempo passato in caso. È interessante notare, però, che stando ai dati redatti dagli esperti dell’Eurostat i settori dell’agricoltura e della silvicoltura hanno viaggiato in spiccata controtendenza, con un aumento dell’energia consumata dell’1% su base annua; che nel caso di alcuni Stati membri – come Malta – ha addirittura raggiunto la doppia cifra.
Ma procediamo con ordine: come accennato, quasi tutti i Paesi comunitari hanno registrato diminuzioni del consumo totale di energia (l’unica eccezione, in questo contesto, è la Svezia con un +1%): la particolare classifica dei tassi di calo più marcati è guidata da Lussemburgo (-14%), Spagna (-11%) e dal nostro caro vecchio Stivale (-9%); mentre l’altra faccia della medaglia – con quindi i tassi di variazione più bassi – troviamo Romania (-1%), Ungheria e Bulgaria (entrambi -2%). Il settore agricolo e forestale, tuttavia, hanno evidentemente giocato un campionato a parte: la sopracitata Malta (+10%), Portogallo (+8%) e Croazia (+6%) hanno messo a segno forti aumenti, che hanno certamente contribuito a innalzare il tasso di consumo complessivo; mentre gli Stati che hanno fatto registrare una diminuzione in questi ambiti sono relativamente pochi (anche se particolarmente marcati): è questo il caso di Belgio (-11%), Svezia (-6%) e Romania (-5%).
I Paesi Bassi, in particolare, si sono invece contraddistinti per la quota maggiore nel consumo totale di energia in agricoltura e silvicoltura (9%) – un dato che di fatto riflette l’importanza della produzione in serra di frutta, verdure e altre piante nel contesto locale. L’appuntamento interessante sarà però tra un paio di anni, quando saranno elaborati i dati sul caro bollette che sta minacciando l’intera filiera agroalimentare.