Agricoltura, il 70% della terra coltivabile in mano all’1% delle imprese

Stando a un rapporto Onu l'1% delle imprese ha in mano il 70% delle terre coltivabili, il che mette a rischio l'ambiente e la fertilità dei suoli a lungo termine.

Agricoltura, il 70% della terra coltivabile in mano all’1% delle imprese

Il 70% delle terre agricole è in mano all’1% delle imprese: una concentrazione degna dell’industria o del settore tech, invece riguarda le coltivazioni. Il contadino per come ce lo immaginiamo, figura centrale della produzione alimentare, quasi non esiste: prevalgono le situazioni estreme. Da un lato abbiamo una concentrazione incredibile, quasi i tre quarti del terreno disponibile nelle mani di pochissimi. Dall’altro abbondano i micro coltivatori: l’80 per cento delle imprese agricole nel mondo lavora su appezzamenti di massimo 2 ettari. Le imprese medie sono meno del 20 per cento e coltivano meno del 20 per cento della terra.

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Lo afferma un recente rapporto Onu, dal quale si rileva anche che l’agricoltyra industriale come modello prevalente non è il migliore per la terra: oltre alle rese infatti, se si valuta l’impatto a lungo termine si vede come tra il 20 e il 40 per cento dei terreni coltivabili sia compromesso, a livello di fertilità del suolo e di presenza di sorgenti idriche. Se non si cambia rotta, entro il 2050 altri 16 milioni di km quadrati, un territorio grande come il Sudamerica, saranno inutili o quasi. Per non parlare della perdita di biodiversità, della deforestazione, e dell’abuso di acqua dolce per l’irrigazione.