Agricoltura, in Liguria si combatte la cimice asiatica con nuovi rilasci di vespa Samurai

La Liguria è pronta a combattere la cimice asiatica con nuovi rilasci di vespa Samurai, proteggendo così l'agricoltura locale.

Agricoltura, in Liguria si combatte la cimice asiatica con nuovi rilasci di vespa Samurai

In passato vi raccontammo di come le temperature insolitamente alte degli ultimi anni abbiano determinato, tra le altre cose, un deciso proliferare di insetti e parassiti nei frutteti, oliveti, orti e campi dedicati all’agricoltura. Tra le specie infestanti più tristemente note c’è soprattutto la temuta (e noiosissima) cimice asiatica, che di fatto rappresenta l’esempio lampante di una specie aliena che ha invaso le campagne (e non solo) dello Stivale e di prosperare grazie all’assenza di antagonisti naturali specifici – ed è proprio su questo elemento che la Regione Liguria ha intenzione di lavorare. Nelle giornate del 28 e 29 giugno, infatti, sono previsti nuovi rilasci del Trissolcus Japonicus, la cosiddetta vespa Samurai, una specie che di fatto preda la cimice asiatica rivelandosi un’arma verde ed efficace per fronteggiare l’invasione e proteggere le colture.

Importante notare che, di fatto, la vespa Samurai è del tutto innocua per l’uomo, le api e gli altri animali – tanto che la Regione Liguria non ha avuto alcun problema nell’ottenere il rinnovo dell’autorizzazione alle immissioni dal ministero della Transizione ecologica. L’idea è quella di insistere proprio sugli areali a vocazione agricola maggiormente colpiti dalla cimice asiatica in modo da tutelare le coltivazioni – come le olive da mensa – maggiormente danneggiate: “Gli uffici e i tecnici del Servizio fitosanitario regionale si occupano delle immissioni e monitorano costantemente la situazione per ottenere il riequilibrio ecologico incoraggiando l’insediamento della vespa samurai sul nostro territorio” ha spiegato a tal proposito il vice presidente della Regione Liguria con delega all’Agricoltura Alessandro Piana. “Il successo dell’iniziativa è frutto di proficue sinergie del personale specializzato con tecnici, aziende agricole, istituti agrari e privati cittadini che stanno partecipando attivamente all’attività di raccolta e di controllo”.