Agricoltura, l’appello di Legambiente: “Italia è in ritardo nella transizione ecologica”

Secondo l'appello lanciato da Legambiente l'Italia ha bisogno di accompagnare l'agricoltura verso la transizione ecologica.

Agricoltura, l’appello di Legambiente: “Italia è in ritardo nella transizione ecologica”

Un mesetto fa vi abbiamo raccontato di come in Italia l’agricoltura bio sia sempre più gettonata, tanto che il Bel Paese può vantare il primo posto per numero di occupati nel settore in Europa: purtroppo, però, è anche in forte ritardo rispetto agli altri Paesi europei nella definizione di un Piano Strategico Nazionale per l’agricoltura che possa facilitare la transizione ecologica. A sottolinearlo ci pensa Legambiente, con un appello lanciato in apertura de Il Forum nazionale Agroecologia Circolare del 25 novembre.

agricoltura biodinamica

Sono quattro i pilastri su cui Legambiente richiama l’attenzione, in vista dell’approvazione definitiva da parte del Parlamento europeo di una Politica agricola comune: sostenibilità ambientale delle filiere, innovazione, ricerca e cura del territorio. A questi punti fermi dovranno poi seguire dieci azioni concrete, riportate di seguito:

  1. Potenziare la diffusione della produzione biologica per ridurre l’uso dei pesticidi
  2. Creare dei biodistretti, strategici per la transizione ecologica dell’intero comparto agroalimentare;
  3. Replicare sul territorio le buone pratiche agronomiche;
  4. Tutelare la biodiversità;
  5. Garantire la fertilità del suolo;
  6. Tagliare la dipendenza dalle fonti fossili, utilizzando le rinnovabili (dal solare termico, al fotovoltaico, fino alla produzione di biogas e bio-metano);
  7. Incentivare l’agrivoltaico come strumento per sviluppare energie rinnovabili, senza consumare suolo e nell’ottica della multifunzionalità;
  8. Contrastare la lotta agli sprechi idrici ed energetici;
  9. Spingere sull’innovazione tecnologica delle attrezzature agricole in chiave sostenibile;
  10. Puntare sulla diffusione di presidi territoriali adibiti alla formazione e informazione degli agricoltori rispetto alle modalità tecniche di attuazione del modello agroecologico.

Una linea d’azione che, tuttavia, necessità della collaborazione dello Stato con l’approvazione della legge sul biologico, del nuovo Piano Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari; e un maggiore impegno da parte dell’Esecutivo nella definizione del Piano Strategico Nazionale per l’agricoltura italiana. Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, non ha alcun dubbio: scommettere “senza indugi e con coraggio” su questo nuovo modello di sviluppo agricolo, che custodisce “la ricetta per garantire sostenibilità ambientale, sociale ed economica della filiera agroalimentare”.