Agricoltura, riparte la Scuola della Terra: le candidature saranno aperte fino al 22 aprile

La Scuola della Terra - Emilio Sereni è pronta a ripartire per insegnare agli alunni il miglior approccio all'agricoltura moderna.

Agricoltura, riparte la Scuola della Terra: le candidature saranno aperte fino al 22 aprile

Tutto è pronto per il prossimo ciclo della Scuola della Terra – Emilio Sereni, che si svolgerà in Liguria in modalità mista (cioè sia in presenza che in remoto): il progetto, che individuerà 15 giovani aspiranti agricoltori, riguarda l’apprendimento e la messa in pratica del metodo agroecologico. Le lezioni, declinate in un totale di 140 ore tra teoria, laboratori e visite in aziende, verteranno su argomenti quali la riduzione dell’impronta ecologica in agricoltura, la chiusura dei cicli produttivi e lo sviluppo di filiere locali e sostenibili. C’è tempo fino al 22 aprile per inviare le candidature.

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Ognuno dei cicli formativi prevede la partnership di aziende locali attive sul territorio: come accennato in precedenza, il primo ciclo di svolgerà in Liguria, regione che raccoglie l’esperienza di numerose filiere alternative in imprese di piccole e medie dimensioni. Imprese in cui, tra l’altro, si svolgerà la fase pratica dell’apprendimento: i 15 partecipanti verranno infatti suddivisi in tre gruppi che andranno ad alternarsi tra loro in modo di conoscere gli approcci e le pratiche di ciascuna realtà, e al termine del percorso verranno selezionati tre progetti vincitori, uno per ogni aziende, i cui autori verranno ricompensati con un tirocinio retribuito. Le aziende coinvolte sono La Tabacca di Voltri, Verdure Naturali nel ponente genovese e Tutti giù per Terra sulle colline di Genova Voltri.

“La Scuola della Terra – Emilio Sereni è lo strumento che abbiamo messo a punto per
realizzare la nostra idea di agricoltura ecologica attraverso la formazione di nuovi giovani
che hanno l’ambizione di trasformare questo settore” afferma Fabio Ciconte, Direttore di Terra!, associazione che ha ideato il progetto. “Due terzi dei partecipanti ai quattro corsi che abbiamo tenuto negli anni passati ha poi trovato un impiego coerente con il percorso formativo”.