Agricoltura: un’invasione di cervi minaccia i campi al confine con la Svizzera

Nel confine tra la provincia di Como e la Svizzera una vera e propria invasione di cervi e cinghiali minaccia il settore dell'agricoltura.

Agricoltura: un’invasione di cervi minaccia i campi al confine con la Svizzera

Lungo il confine tra la provincia di Como e il Canton Ticino, in Svizzera, è in atto una vera e propria invasione di cervi e cinghiali che mettono in grande difficoltà l’agricoltura locale. I branchi di animali selvatici, infatti, si danno a vere e proprie razzie notturne distruggendo le recinzioni e le scorte invernali.

agricoltura-senza-braccianti-stranieri-cala-occupazione

In particolare, la televisione svizzera punta il dito contro il numero di cervi, incrementato del 50% ogni anno nelle zone di confine, e mostra immagini di campi ormai inutilizzabili per l’allevamento. Secondo le stime, i danni ammonterebbero complessivamente a mezzo milione di franchi. “Gli agricoltori sistemano i propri campi, ripetono le semine e, il più delle volte, si ritrovano nel giro di pochi giorni con i campi di nuovo invasi e la necessità di ricominciare da capo” ha commentato il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini. “Non è possibile lavorare in queste condizioni. E non è possibile farlo, soprattutto, in un periodo in cui l’agricoltura deve essere ancor più tutelata, dopo due anni di pandemia e alla vigilia di una ripresa che non può prescindere dal ruolo attivo delle imprese agricole”. E poco più a ovest, verso il Piemonte, la situazione per le imprese agricole non è certo migliore con le esportazioni bloccate a causa dei numerosi casi di peste suina africana registrati nelle ultime settimane.