Agroalimentare, nel 2021 esportazioni record per 52 miliardi di euro

Secondo i dati analizzati da Coldiretti il settore agroalimentare conclude il 2021 con un record delle esportazioni.

Agroalimentare, nel 2021 esportazioni record per 52 miliardi di euro

Vero, l’agroalimentare sta attraversando nuove difficoltà con il rincaro delle energie e delle materie prime (tanto da fare appello a Mario Draghi), ma sforziamoci di guardare il bicchiere mezzo pieno: nel 2021, infatti, le esportazioni del settore hanno registrato un balzo dell’11%, equivalente a un valore complessivo di 52 miliardi di euro, il più alto di sempre.

Frutta e verdura

A sottolinearlo ci pensa Coldiretti sulla base dei nuovi dati elaborati dall’Istat relativi al commercio estero: si tratta, per l’intero comparto, di un successo strappato alle complicazioni sollevate dall’imperversare della pandemia. In un certo senso, però, l’emergenza Covid ha anche portato alcune conseguenze positive, come la svolta salutista a livello globale che ha portato a privilegiare i prodotti più tipici della Dieta mediterranea. A trainare le esportazioni troviamo il vino, con un vero e proprio boom degli spumanti che registrano un +29% in valore. Tra i migliori clienti, invece, segnaliamo gli Stati Uniti (+15% delle importazioni), la Germania (che ora vanta il primato per le importazioni di Made in Italy) e soprattutto Russia (+15%) e Cina (+31%).

E per il futuro, la direzione individuata da Coldiretti è una sola: “Per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia Made in Italy serve ora agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo” sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare l’importanza di cogliere l’opportunità del PNRR per modernizzare la logistica nazionale che ogni anno rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export”.