Nel 2021 mercato globale degli alcolici torna a crescere dopo un piccolo periodo di stasi e timidi cali (e chi l’avrebbe mai detto? Avremmo pensato che il susseguirsi di lunghe giornate in casa avesse fatto sbocciare l’alcolismo in molte più persone) e raggiunge un valore complessivo di 464 miliardi di euro (equivalenti a circa 490 miliardi di dollari a stelle e strisce), in crescita del 9% rispetto all’anno precedente. È quanto emerge dai più recenti dati redatti dalla World Spirits Alliance (WSA), che però sottolinea come, di fatto, la ritrovata tendenza positiva non sia stata sufficiente a tornare ai livelli dell’ormai lontano periodo precedente al Covid-19.
I dati di cui sopra sono stati condivisi nell’ambito della prima Brochure sull’impronta economica globale, intitolata “Global Sector – Local impact. Il contributo economico della distillazione e della produzione di alcolici”; e di fatto mostrano una spiccata tendenza positiva che – secondo le stime degli esperti – pare sia destinata a durare. Ci si aspetta, infatti, che le vendite complessive a livello globale continueranno ad aumentare del 30,7% fino al 2025 grazie soprattutto alla pratica sempre più prorompente della premiumizzazione.
“Mentre si prevede che le quantità di alcol vendute si stabilizzeranno o diminuiranno negli anni a venire in molti mercati, la crescita sarà guidata dal valore e dall’aumento dei ricavi” ha spiegato a tal proposito Jun Tanaka, della Japan Spirits and Liqueurs Makers Association. “In altre parole, le persone berranno meglio, non di più”.