Alessandro Borghese fermo in coda in Liguria: “È un dramma”; e Aspi risponde

Alessandro Borghese è rimasto imbottigliato nel traffico in Liguria, e si è sfogato su Instagram. Le sue parole, però, hanno trovato risposta.

Alessandro Borghese fermo in coda in Liguria: “È un dramma”; e Aspi risponde

Tre cose, nella vita, sono inevitabili: la morte, le tasse e le code in autostrada in Liguria. Anche se, sulle prime due, c’è chi ancora nutre qualche dubbio. Della terza, invece, ne sa qualcosa Alessandro Borghese, che nel fine settimana ha affrontato uno sfortunato viaggio da Milano a Ventimiglia in cui è rimasto imbottigliato nel traffico per alcune ore.

Lo chef, per passare il tempo e smaltire un poco il nervoso, si è dunque rivolto ai suoi follower su Instagram per un piccolo sfogo: “Volete andare in Liguria? Siete sicuri? Guardate qua, un dramma ragazzi… Non va bene, bisogna ribaltare il risultato” ha commentato lo chef. “Io non sono avvezzo alle polemiche ma due anni fa mi ricordo che per raggiungere mia moglie e le mie figlie in Liguria ci misi sei ore. Sono passati due anni ma qui la situazione non è mica cambiata. Non ci si può mettere sei ore e mezza da Milano a Ventimiglia con l’autostrada che tra l’altro si paga. E poi tutti questi cantieri, ma dove sta la gente a lavorare?”.

Alessandro Borghese

La sfuriata – se così vogliamo chiamarla – di Borghese, però, non è passata inosservata, e ha portato a una risposta ufficiale da parte di Autostrade per l’Italia. “Siamo davvero spiacenti per i disagi dovuti ai cantieri in autostrada, sulle tratte di nostra competenza: sulla rete ligure è in corso un imponente piano di ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture e, ogni giorno, i nostri lavoratori portano avanti attività per ammodernare le nostre infrastrutture” si legge in una lettera indirizzata allo chef. “Lei, come molti altri automobilisti, segnala la mancanza di operai a lavoro: accade spesso che l’utente, costeggiando un nostro cantiere, abbia la percezione che non vi siano né uomini né mezzi da lavoro. Le cause possono essere molteplici: tra le più banali, i tempi tecnici per consentire ai materiali utilizzati il consolidamento necessario. Allo stesso modo, ad esempio nel caso dei lavori in galleria, l’utilizzo degli scambi non consente all’utente di vedere nessun uomo a lavoro, in quanto le attività vengono svolte all’interno del tunnel in cui non è consentito il transito”.

“Stiamo cercando di venire incontro all’utenza e per questo motivo abbiamo introdotto un sistema di rimborso, previsto in caso di allungamento dei tempi di percorrenza a causa dei cantieri, sperando che ciò possa essere almeno in minima parte un ristoro per il disagio. Inoltre, per quanto possibile, cerchiamo di pianificare i lavori, concordandoli con il territorio e informando costantemente i viaggiatori”. Infine, la proposta di dialogo: “Ci farebbe piacere se volesse venire a visitare uno dei nostri cantieri e conoscere le donne e gli uomini – di cui siamo orgogliosi – che con dedizione lavorano notte e giorno per riconsegnare al Paese infrastrutture moderne”.