Allevamenti di insetti e polli alimentati a larve vive: ecco l’ultimo progetto dell’Università di Torino

I ricercatori di UniTo stanno studiando modelli di allevamenti di insetti e prove di alimentazione di polli a base di larve vive.

Allevamenti di insetti e polli alimentati a larve vive: ecco l’ultimo progetto dell’Università di Torino

Sviluppare un modello di allevamento sostenibile – sia a livello prettamente quantitativo (la pancia la dovremo pur riempire in qualche modo, no?) che nel contesto del benessere ambientale. Questo, in pochissime parole, è l’obiettivo del progetto Advagromed (Advanced agroecological approaches based on the integration of insect farming with local field practices in mediterranean countries), capeggiato dai ricercatori dell’Università di Torino: si tratta di un’iniziativa dalla durata triennale finanziato dal programma Prima del ministero dell’Università e della Ricerca con un budget complessivo di circa 1,3 milioni di euro (di cui poco più di 280 mila destinati all’ateneo piemontese) che, come brevemente accennato, punterà a svolgere prove di allevamenti di insetti su scarti alimentari e prove di alimentazioni di polli somministrando larve vive.

agricoltura piemonte insetto

Il team selezionato per lavorare a questo obiettivo, che di fatto comprende i ricercatori UniTo del Dipartimento di Scienze agrarie, Forestali e Alimentari (Disafa), del Dipartimento di Scienze Veterinarie (Dsv) e del Consiglio Nazionale delle Ricerche afferenti all’Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari (Ispa) di Bari e Torino, si occupa già da anni dell’allevamento di insetti e dell’utilizzo dei loro prodotti derivati (larve, farine e oli per intenderci) nel contesto dell’alimentazione animale. Che è quella faccia disgustata? Ce l’avete un’idea di quanto siano arrivati a costare i mangimi tradizionali?

Tornando a quello che di fatto è l’obiettivo del progetto, è particolarmente interessante come il suo compimento preveda fondamentalmente l’introduzione e lo sviluppo di un modello di economia circolare: gli scarti derivati dalla filiera agricola, infatti, vengono impiegati come substrato di allevamento per gli insetti, che a loro volta “producono” larve che, infine, rappresentano un ottimo mangime – sia quantitativamente che qualitativamente – per le razze avicole. Il substrato digerito dalle stesse larve, nel quale si registrano alti livelli di azoto, fosforo e potassio, verrà infine utilizzato come ammendante del terreno in aggiunta alla pollina. Un dubbio, però, ci rimane: se un insetto che sa di pollo viene mangiato da un pollo, che sapore avrà quest’ultimo? Pollo alla seconda?