Amazon finisce in tribunale per aver venduto prodotti con carne di asino

Amazon finisce nei pasticci per aver violato una legge sul benessere degli animali vendendo prodotti con carne di asino.

Amazon finisce in tribunale per aver venduto prodotti con carne di asino

Amazon finisce nei pasticci. Una frase più o meno universale che, dobbiamo immaginare, potrebbe quasi essere all’ordine del giorno per un gigante di queste dimensioni: pasticci con i ritardi, pasticci con le forniture, pasticci con i clienti insoddisfatti… Varie declinazioni del pasticcio, insomma. Quello che vi stiamo per raccontare, però, è un Pasticcio che si merita la proverbiale P maiuscola, tanto da aver trascinato il colosso delle consegne in tribunale: il Center for Contemporary Equine Studies ha infatti citato in giudizio l’azienda accusandola di stare vendendo illegalmente prodotti contenenti carne di asino.

Di asini, gelatine e tribunali

La sentenza del giudice

La cosiddetta pietra dello scandalo sarebbe la vendita illegale di prodotti che contengono ejiao, ossia una sorta di gelatina che viene ricavata dalla pelle degli asini e utilizzata in vari prodotti come integratori sanitari. La parola chiave, naturalmente, è “illegale” – l’intera operazione andrebbe di fatto a violare una legge sul benessere degli animali della California.

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La causa è stata avviata in seguito agli sforzi di numerosi gruppi di difesa dei diritti degli animali, che nel corso degli ultimi tempi si sono coordinati per spingere Amazon e altre aziende ad abbandonare prodotti di questo genere attraverso campagne e petizioni. Sforzi che, in certi casi, sono stati premiati: Walmart ed eBay, tanto per citarne un paio, hanno dichiarato la propria intenzione di impegnarsi a rimuovere i prodotti contenenti ejiao e a vietarne la futura vendita.

Amazon… Beh, diciamo che apparentemente ha altri piani. Come accennato l’intera accusa si basa su una particolare interpretazione di una legge – il Prohibition of Horse Slaughter and Sale of Horsemeat for Human Consumption Act del 1998, che potremmo tradurre grossolanamente in “Divieto dell’uccisione di cavalli e della vendita della loro carne per il consumo umano”  -, sostenendo che gli asini sono di fatto equini.

 

Secondo The Pegasus Foundation, organizzazione che punta a vietare la messa in commercio di prodotti in pelle d’asino, ogni anno vengono uccisi e scuoiati dagli 8 ai 10 milioni di asini per soddisfare la domanda di eijao; mentre altri rapporti – come questo di The Donkey Sanctuary, datato 2019 – sostengono che in questa particolare filiera sono diffusi “trattamenti illegali e crudeli”, come l’utilizzo di martelli per picchiare gli animali.

L’obiettivo della causa è dunque semplice – fare sì che Amazon vieti immediatamente l’eijao. “Dobbiamo fermare la vendita di ejiao sulla più grande piattaforma di acquisto online del mondo”, afferma la Brooke USA Foundation sul suo sito web. Se il tribunale dovesse pronunciarsi contro il colosso dell’e-commerce, Amazon potrebbe trovarsi ad affrontare multe da 1 milione di dollari per ogni giorno in cui si verifica una transazione che coinvolge il prodotto in questione.