Aperitivo: per più di un italiano su due è un’abitudine

Stando a una ricerca redatta dalla Fipe il 52% degli italiani considera l'aperitivo un'abitudine ben consolidata.

Aperitivo: per più di un italiano su due è un’abitudine

L’aperitivo è ormai un’abitudine consolidata – o almeno lo è per il 52% degli italiani. Un appuntamento sociale che nella maggior parte delle occasioni (il 70%) ha come cornice il bar di fiducia, e che di fatto si declina secondo un’ottica rigorosamente low cost per l’86,9% degli italiani, che di fatto spendono in media di 10 euro (e segnaliamo, in questo contesto, che il 2% spende invece più di 15 euro – ma quanti spritz vi bevete?).

prosecco aggiunto agli spritz

È quanto emerge da uno studio redatto dalla Federazione italiana pubblici esercizi – Fipe e poi reso noto in occasione della promozione del Manifesto dell’aperitivo e della prima edizione del World Aperitivo Day svolta il 26 maggio. Manifesto che, di fatto, segnala le dieci regole da seguire per valorizzare al meglio questa tradizione, come “il ruolo fondamentale svolto dai luoghi e dai professionisti della somministrazione, che con il loro lavoro devono trasmettere i valori dell’accoglienza, della qualità, della tipicità e della creatività italiane”.

A partire dal prossimo anno, tuttavia, l’aperitivo sarà sempre più internazionale: il World Aperitivo Day ha infatti anche portato l’annuncio dell’AperitivoFestival, un appuntamento previsto per maggio 2023 che di fatto “renderà Milano il centro di un progetto internazionale che farà tappa nel corso dell’anno anche nei principali mercati mondiali dell’export, dagli Usa alla Germania, dall’Uk alla Cina, coinvolgendo i più rinomati partner del settore agroalimentare e del beverage in collaborazione con i migliori chef, mixologist e sommelier italiani e internazionali”.