Arachidi in Piemonte: il progetto di Exica per la creazione di una filiera sostenibile

Si possono coltivare le arachidi in Piemonte? Exica tenta di rispondere a questa domanda creando una filiera sostenibile.

Arachidi in Piemonte: il progetto di Exica per la creazione di una filiera sostenibile

Si possono coltivare arachidi gustose impiegando metodi sostenibili in Piemonte? Questa la domanda a cui Exica, brand piemontese di frutta secca e disidratata, ha tentato di rispondere attraverso un progetto per la creazione di una filiera tracciabile 100 Made in Italy, realizzata grazie anche alla collaborazione del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università degli Studi di Torino. Progetto che, di fatto, ambisce a ridurre le dipendenza regionale dalle importazioni dimostrando allo stesso tempo che è possibile coltivare su larga scala un prodotto – l’arachide, per l’appunto – rispettando l’ambiente e incontrando allo stesso tempo il favore dei consumatori.

arachide

Ma andiamo con ordine: il primo mattoncino del progetto fu posato a maggio 2021 con la semina di sette varietà di arachidi in quel di Crescentino (VC) e Carignano (TO). La scelta di concentrarsi su due aree con varietà differenti ha permesso di valutare le prestazioni in ambiente diversi, e si è rivelata una decisione vincente: fast forward a luglio ed ecco che infatti le piante entrano il delicato periodo della fioritura. In questa fase le piante sono state seguite dal team guidato dal prof. Blandino, composto da tecnici esperti e da alcuni studenti universitari che hanno fatto dell’avventura dell’arachide piemontese l’oggetto della loro tesi di laurea. Un paio di mesi più tardi, a settembre, arriva il momento della raccolta, anche questa svolta in modo completamente naturale. Alcune varietà si sono rivelate più produttive di altre, e i campioni così raccolti sono stati analizzati prendendo in esame le caratteristiche morfologiche, come il numero dei baccelli, la dimensione dei semi, il colore e gli aspetti chimici e organolettici.

“L’obiettivo è quello di mettere in commercio una prima produzione di Arachidi piemontesi a Settembre 2023” ha commentato Giuseppe D’Arrigo, Responsabile Sviluppo di Exica. “Quest’estate evolveremo la nostra sperimentazione implementando nuove specie e cercando di migliorare i periodi della semina e della raccolta delle specie già sperimentate”. Insomma, la risposta alla domanda originale è sì: il sistema colturale va chiaramente studiato e ottimizzato per accontentare le esigenze della filiera, ma il prodotto finale ha ricevuto feedback positivi dai test di assaggio. “Attualmente sono in corso le semine delle prove sperimentali della nuova campagna agraria, con l’obiettivo di confermare l’effetto delle pratiche agronomiche osservate nella precedente annata” ha spiegato Massimo Blandino, docente presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università degli Studi di Torino e coordinatore del progetto. “I risultati di questo secondo anno di prove permetteranno di definire le strategie agronomiche per un miglioramento in termini di produttività, qualità e sostenibilità della coltivazione dell’arachide in Piemonte”.