Arrestato dirigente Amadori: che fine hanno fatto i polli?

Uno degli storici dirigenti di Amadori è stato arrestato. Pare che abbia sottratto qualcosa come 30 milioni di euro di polli. Ma che fine hanno fatto i volatili?

Arrestato dirigente Amadori: che fine hanno fatto i polli?

Nuovi guai giudiziari per Amadori. In soldoni, quello che è successo è che uno degli storici dirigenti della nota società di allevamento polli pare che sia stato arrestato con l’accusa di aver sottratto qualcosa come 30 milioni di euro di polli. Anzi: di carne di pollo. Questo secondo quanto riportato da Il Resto del Carlino, però, visto che per l’azienda l’ammanco sarebbe decisamente inferiore.

Il dirigente era stato licenziato solamente una decina di giorni fa, ma adesso è stato arrestato con l’accusa di aver creato un’organizzazione parallela per sottrarre carne di pollo all’azienda, deviandola altrove. E si ipotizza che anche altri dipendenti siano coinvolti. Il che ci sta: la carne di pollo non è una “refurtiva” che passa inosservata, soprattutto se i quantitativi sono di quell’entità.

Amadori e il problema del furto dei polli

amadori

Il Resto del Carlino non fa il nome del dirigente arrestato, ma ha rivelato che aveva incarichi importanti sia nello stabilimento di San Vittore di Cesena che in quello di Mosciano Sant’Angelo, in provincia di Teramo.

Il quotidiano ha anche rivelato che già da tempo si sospettava che ci fossero diversi ammanchi per quanto riguardava la carne di pollo. Solo che questi polli sembravano essersi volatilizzati, perdonatemi l’accostamento di parole, ma in questo caso ci sta in tutti i sensi visto che parliamo di un caso di sospetto furto di polli. Anzi, di carne di pollo per essere più precisi.

Il problema è che nella contabilità aziendale questi polli mancanti non risultavano da nessuna parte. Da qui l’ipotesi di un mercato parallelo nel quale i commercianti potevano comprare il pollo a prezzo scontato, senza pagarci sopra l’IVA.

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Tuttavia, col passare del tempo, sottrai polli oggi, sottrai polli domani, ecco che il buco contabile è diventato una voragine che non poteva più essere nascosta. Qualcuno si è insospettito ed ecco che è partita la denuncia, conclusasi venerdì con l’arreso del dirigente. Proprio venerdì, infatti, l’ignaro dirigente sarebbe tornato nello stabilimento di Cesena per chiedere lumi in merito al suo licenziamento. Ma qui l’amara sorpresa terminata con l’arresto.

Da quello che si sa, in precedenza il dirigente in questione aveva lavorato per un’altra aziende del settore avicolo. Poco tempo fa era andato in pensione, ma successivamente era tornato in attività ottenendo un contratto triennale in modo da finire i lavori di automazione integrata per collegare la sede centrale, quella di San Vittore, con il complesso di Mosciano Sant’Angelo.

Ma le indagini sono tutt’altro che finite: adesso bisogna capire se ci fossero altre persone dell’azienda coinvolte. E anche chi fosse coinvolto all’esterno dell’azienda. Perché se questo pollo è stato sottratto ai canali ufficiali e venduto, vuol dire che c’è qualcuno che lo ha comprato.