Aspettando Vinitaly: l’export vale metà fatturato del vino italiano

Aspettando Vinitaly: l’export vale metà fatturato del vino italiano

Aspettando Vinitaly, sono stati rivelati i dati dell’Industry Book 2019 di UniCredit. In Italia il solo settore del vino è rappresentato da quasi duemila imprese industriali, con un fatturato di più di 11 miliardi di euro (l’8% del fatturato nazionale del settore Food & Beverage). Di questi 11 miliardi, 6,2 miliardi di euro sono rappresentati dall’export di vino italiano verso i mercati esteri, con un deciso aumento rispetto ai dati del 2017. In vetta all’export troviamo i vini DOP/IGP e gli spumanti, con una percentuale di export del 58% e del 63%. Per quanto concerne i volumi di produzione, nel 2018 sono stati prodotti 50,4 milioni di ettolitri, con un +10,5% rispetto al 2017. Questi dati hanno permesso di stabilire come l’Italia, per il quarto anno di seguito, sia il primo produttore mondiale di vino.

Aspettando Vinitaly: la produzione di vino in Italia

Sempre secondo i dati dell’Industry Book 2019 di UniCredit, si è avuto un aumento di produzione del vino DOP (+21,7%, fra cui un +23,4% di vini rossi e un +20,5% di vini bianchi). Il vino IGP ha, invece, avuto un aumento meno sostanzioso, solo +2,5%. Tuttavia l’Italia mantiene il primato mondiale di vini certificati IG, sia DOP che IGP, con ben 523 prodotti certificati. Questo ha fatto sì che il 68% del vino prodotto in Italia nel corso del 2018 sia stato DOP o IGP.

Visto poi l’incremento delle richieste, aumentano anche le aree dedicate alla coltivazione biologica della vite per realizzare vini Bio. Alcune regioni italiane sembrano essere maggiormente interessate alla produzione di vini biologici: in testa abbiamo la Calabria (il 51% della superficie coltivata a vite è riservata al vino Bio), seguita dalla Basilicata e dalla Sicilia.

Aspettando Vinitaly: i mercati dell’export

Gli Stati Uniti sono il primo mercato mondiale per quanto riguarda l’export dei vini italiani: si parla di 32 milioni di ettolitri. Questi dati confermano anche quanto rivelato dall’Italian Wine & Food Institute e dal Departmente of Commerce degli USA. L’Italia, invece, per quanto riguarda i consumi, è terza, con più di 22 milioni di ettolitri. Le esportazioni italiane di vino tendono a puntare sulla qualità, mentre i volumi esportati sono rimasti a livelli praticamente quasi invariati. Gli USA sono il primo mercato di export dei vini italiani, seguiti a ruota da Germania e Regno Unito. Questi tre paesi insieme riescono ad assorbire più della metà dell’export italiano totale.

In crescita mercati di destinazione come la Francia (+10,1%), la Svezia (+7,5%) e i Paesi Bassi (+5,6%). UniCredit ha poi stilato un’elaborazione con dati Nomisma Wine Monitor per studiare quali saranno i mercati in crescita per l’export di vino italiano. Sono stati così previsti aumenti del volume di vendita in Cina (+11,9%), Canada (+6,5%) e Giappone (+4,2%) per i vini fermi, mentre per gli spumanti abbiamo Canada (+18,4%), USA (+14,6%) e Cina (+12,2%).

In mezzo a tanti segni positivi, però, vengono segnalate anche le stime al ribasso della Germania: qui è attesa una contrazione dei consumi, sia per quanto riguarda i vini fermi (-0,1%), sia per gli spumanti (-0,8%).