Australia, nasconde mezzo panino di Subway in valigia: in aeroporto multa da 1800 euro

In Australia una ragazza ha ricevuto una multa da 1800 euro per non aver dichiarato di avere mezzo panino di Subway in valigia.

Australia, nasconde mezzo panino di Subway in valigia: in aeroporto multa da 1800 euro

Milleottocento euro per mezzo panino di Subway sembra un po’ troppo salato – vogliamo dire, vero che c’è la crisi delle materie prime, l’inflazione galoppante e tutto il resto, ma parliamo pur sempre di mezzo panino. Scherzi a parte, è esattamente quanto accaduto a una passeggera australiana di nome Jessica Lee, che aveva acquistato un sandwich di pollo durante uno scalo a Singapore mentre tornava dalla sua vacanza in Grecia. Per un motivo o per un altro la nostra protagonista non è riuscita a finire il panino, e ha dunque deciso di metterlo in valigia per finirlo in un secondo momento: peccato che, una volta tornata in Australia, quell’avanzo le sia costata una multa da 2664 dollari australiani, equivalenti a circa 1800 euro.

soldi

Il boccone, infatti, violava il severo Biosecurity Act, atto approvato dal parlamento locale nell’ormai lontano 2015 per mitigare rischi di biosicurezza medica sia agricola che umana. Poiché l’Australia è un continente relativamente isolato che di fatto vanta ecosistemi tanto unici quanto fragili alle interferenze aliene, il governo locale – supportato dalle autorità scientifiche – ha indotto una vera e propria guerra contro le specie non autoctone: i viaggiatori sono pertanto obbligati a dichiarare determinati alimenti, materiali vegetali o altri prodotti di origine animale e, non avendo segnalato l’avanzo del panino in questione, la povera Lee è finita nei pasticci con la legge.

La ragazza non si è però persa d’animo, e ha deciso di condividere la sua storia su TikTok, attirando l’attenzione di Subway, che le ha regalato un assortimento di articoli unici – compreso un buono dal valore di 1800 euro. “Ora la mia famiglia mi chiama ‘Subway Girl'” ha raccontato. “Tutti i miei amici e la mia famiglia mi inviavano screenshot degli articoli della mia storia, e io stavo semplicemente seduta lì a pensare: ‘Bello, sì, ma in realtà sono su Internet per essere stata una vera idiota!'”.