Babybel cambia packaging: come si trasformano due miliardi di formaggini

I Babybel passano dal cellophane a una carta compostabile, una sfida tecnologica che avrà un impatto concreto sull'ambiente.

Babybel cambia packaging: come si trasformano due miliardi di formaggini

Abbiamo tutto presenti i Babybel, formaggini di origine francese confezionati singolarmente, avvolti in uno strato di cera: si tira la linguetta e l’involucro si divide in due rivelando il contenuto, un prodotto simile a un’edam olandese, negli anni declinato in varie versioni, dall’Emmental alla più recente -e inevitabile- declinazione proteica.

Un successo che si identifica nell’idea della confezione, e sulla quale si possono scrivere infiniti manuali di marketing e che e adesso sta per subire una piccola rivoluzione.

La nuova confezione Babybel

babybel cover

Il Gruppo Bel sta infatti passando dall’involucro esterno in cellophane bio-based e compostabile a casa a una nuova carta riciclabile e proveniente da fonti sostenibili: una mossa che segna anche l’adesione di un grande marchio alla crescente tendenza della “paperizzazione” e supporta l’obiettivo del Gruppo Bel di rendere il 100% dei suoi imballaggi riciclabili o compostabili a casa entro il 2030, venendo incontro alle crescenti aspettative dei consumatori in merito alla responsabilità ambientale.

Non si tratta però di una semplice questione estetica, le questioni tecniche da affrontare sono state molte. A differenza degli imballaggi per snack secchi o prodotti a temperatura ambiente, infatti, l’imballaggio per un formaggio pressato come Babybel deve resistere all’umidità, all’esposizione all’ossigeno, al trasporto e alle variazioni di temperatura, garantendo al contempo il gusto e la consistenza del formaggio.

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Delphine Chatelin, vice presidente della Ricerca, Innovazione e Sviluppo (RID) del Gruppo Bel, spiega così: “il passaggio di Babybel a un packaging cartaceo è una vera sfida tecnica e industriale. Richiede di ripensare l’intero sistema di protezione per assicurare la qualità e del prodotto e la sicurezza dalla produzione al consumo. Il nostro obiettivo è di offrire ai consumatori la stessa esperienza iconica, soddisfando le loro esigenze di sostenibilità e praticità, con una confezione responsabile dell’ambiente”.

Béatrice de Noray, Vicepresidente esecutivo responsabile della crescita presso il Gruppo Bel, ha sottolineato l’importanza strategica di questa scelta: ”Babybel fa parte della vita delle famiglie da più di 70 anni. La sua unicità risiede sia nel suo fascino universale sia nella sua capacità di evolvere con i cambiamenti negli usi, nelle culture alimentari e nelle aspettative della società”.

In quali formaggi si trovano più microplastiche? In quali formaggi si trovano più microplastiche?

Per realizzare questa trasformazione su scala globale—Babybel è prodotto in stabilimenti in Francia, Stati Uniti, Canada e Slovacchia—il Gruppo Bel ha investito 60 milioni di euro per espandere la capacità e supportare la crescita a lungo termine: l’approccio ingegneristico ha combinato la riprogettazione del materiale, test pilota, prove sulla linea industriale e convalida da parte dei consumatori. La storica cera rossa, che protegge Babybel dall’aria e dall’umidità e garantisce la stabilità microbiologica, rimane invariata e mantiene il suo ruolo funzionale centrale.

I benefici ambientali sono quantificabili: il passaggio alla carta riduce la plastica del 60% per ogni rete Babybel e permette di evitare 2.550 tonnellate di emissioni di CO2 (paragonabili all’assorbimento annuale di 100.000 alberi), numeri impressionanti, ma compatibili con i due miliardi di formaggini prodotti ogni anno a livello mondiale.

Il lancio commerciale del nuovo imballaggio è iniziato nel Regno Unito, con il primo lancio previsto per la fine del 2025. Gli Stati Uniti, il Canada e diversi mercati nel Nord Europa seguiranno nel 2026, e entro il 2027, la transizione alla carta sarà completata in tutti i 50 paesi in cui il prodotto è commercializzato.