Bambù: la produzione italiana spinge i consumi e collabora con gli chef

Il bambù italiano, nel periodo di raccolta dei germogli, è in un momento di grande promozione, grazie anche all'aiuto degli chef, scelti per raccontare un prodotto ancora poco conosciuto.

Bambù: la produzione italiana spinge i consumi e collabora con gli chef

È in una fase di spinta la produzione italiana di bambù, che ora sceglie anche gli chef per collaborare e lanciare questo superfood del futuro.

Le nuove partership per raccontare quello che la BBC definisce un nuovo trend food (le foto social di ricette a base di bambù sono aumentate del 4.850 % durante la pandemia) sono state inaugurate da Alma Italia, grande produttore di bambù commestibili con oltre 72 mila piante di bambù sparse fra Piemonte, Emilia Romagna e Puglia. L’azienda, specializzata in prodotti biologici e green, ha addirittura inaugurato un ramo cmmerciale specializzato nella filiera alimentare del bambù, Bambùbio.

E ora, mentre prende il via la raccolta del germoglio di bambù (che avviene per soli due mesi l’anno, da Marzo a Maggio) l’azienda ha impostato un lancio promozionale, con ricette firmate dagli chef, in mondo da rendere più appetibile un prodotto ancora molto poco conosciuto.

C’è la chef Imma Ferraro, per esempio, che ha scelto la farina di bambù, e ci sono perfino i dessert, come il “Bambùdino”, che non possiamo non citare visto che soltanto il nome ci fa una tenerezza incredibile. Definito dalla Punjab University, in India, come uno dei cibi del futuro, il germoglio di bambù rappresenta una valida risorsa in cucina a livello nutrizionale visto che oltre ad essere ricco di proteine, carboidrati, amminoacidi, minerali, fibre, potassio, calcio, zinco e vitamine (A, B6, E), si adatta a tutti i tipi di cottura e conservazione.