Bar e ristoranti storici fondano un’associazione e chiedono tutele

Sette locali di varie città italiane hanno fondato l'associazione "Gli storici" per valorizzare e proteggere dei pezzi di identità gastronomica e non solo.

Bar e ristoranti storici fondano un’associazione e chiedono tutele

Bar e ristoranti storici di tutta Italia fanno sistema: fondano un’associazione, chiamata appunto “Gli Storici” e chiedono tutele particolari in virtù della loro esistenza da decenni. Sono locali effettivamente molto famosi e che hanno fatto la storia del territorio in cui si trovano: il caffè Gilli e il caffè Paszkowski di  Firenze, la pasticceria Marescotti di Genova, il ristorante Umberto di Napoli, Angelino ai Fori e la gelateria Fassi a Roma, l’Harry’s Bar di Firenze. L’associazione, nata grazie a Fipe-Confcommercio, si pone l’obiettivo di rappresentare i circa 200 locali storici italiani: bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie, che, oltre ad essere in attività da più di 70 anni, hanno scritto un pezzo della storia italiana. E che perciò chiedono di essere tutelati, una tutela simile a quella dei beni culturali, cosa che di fatto questi posti sono, dal punto di vista architettonico, culturale e anche sociale.

Alessandro Cavo, titolare della pasticceria Marescotti nata nel 1780 a Genova, e presidente de ‘Gli Storici’, spiega: “L’associazione sarà prima di tutto un sindacato attivo nel promuovere politiche di valorizzazione e sostegno a questo tipo di attività. I locali storici rappresentano un patrimonio collettivo ma non sono mai stati trattati come tali dagli ultimi governi, senza politiche mirate e tutele speciali nel giro di pochi anni i centri storici saranno destinati a lasciare spazio solamente ai brand internazionali a scapito dei locali storici. Se non invertiamo questo trend non solo perderemo professionalità, posti di lavoro e Pil ma anche un pezzettino di memoria collettiva”.

Gli interlocutori sono il ministero dello Sviluppo economico e il ministero del Turismo, lo scopo è istituire un tavolo di confronto presso le istituzioni, con queste richieste: la creazione di un fondo rotativo che consenta agli imprenditori di acquistare gli immobili, evitando di rimanere ostaggio di dinamiche di mercato che vedono lievitare i canoni di locazione.

[Fonte: AdnKronos]