Berberé pizzeria: sui cartoni della pizza i numeri dei centri Antiviolenza per aiutare le donne

Berberè pizzeria lancia una campagna in collaborazione con D.i.Re, schierandosi contro la violenza sulle donne.

Berberé pizzeria: sui cartoni della pizza i numeri dei centri Antiviolenza per aiutare le donne

In occasione del 25 novembre 2021, data che segna la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Berberè pizzeria lancia la campagna “La violenza di genere non è sul menu”: si tratta di circa 15 mila cartoni della pizza che, grazie a un QrCode, indirizzeranno verso la pagina web di D.i.Re (Donne in rete contro la violenza) dove sono elencati i contatti di tutti i Centri Antiviolenza sul territorio nazionale.

La campagna, che prenderà luogo dal 22 al 28 novembre con la distribuzione in tutte le pizzerie del brand dei suddetti cartoni, mira a fornire uno strumento di supporto concreto a tutte le donne vittime di abusi. La rete dei Centri D.i.Re, che raggruppa 103 strutture italiane, ha le sue fondamenta nella relazione e aiuto reciproco tra donne in modo da instaurare percorsi di fuoriuscita dall’abisso della violenza che vanno dal supporto telefonico alla piena autonomia, e rappresenta la risposta più coordinata e organizzata a questo tipo di abusi.

cartoni pizza berberè

Salvatore Aloe, fondatore di Berberè insieme al fratello Matteo, ha voluto attribuire all’iniziativa un duplice significato: si tratta, secondo le sue parole, di un modo per “fornire alle donne uno strumento per conoscere i centri antiviolenza e dichiarare in modo netto che anche il nostro brand si schiera contro la violenza sulle donne”.

“Tempo fa, in pieno lockdown” ha invece raccontato Antonella Veltri, Presidente D.i.Re, “una donna riuscì a salvarsi dagli abusi del marito perché fece finta di ordinare una pizza e invece chiamò le forze dell’ordine”. E ora, grazie alla collaborazione con Berberè, l’intenzione è quella di “mettere tutte le donne e ragazze che scelgono di ordinare una pizza in condizione di reperire il numero del centro antiviolenza più vicino, per evitare di dover arrivare a una situazione di emergenza come quella descritta. La violenza può essere interrotta, farlo da sole può essere difficile e rischioso. Nei centri antiviolenza della rete D.i.Re lavorano oltre 3.000 operatrici e volontarie per supportare chi sceglie di dire basta a una relazione violenta. In qualsiasi momento decida di farlo, noi ci siamo”.