È morto oggi Bernando Caprotti, classe 1925.
Dopo un inizio di carriera nel mondo tessile, quello in cui la sua famiglia operava e di cui aveva seguito inizialmente le orme, nel 1957 è diventato il fondatore, assieme a Nelson Rockfeller, della prima società di supermercati in Italia, quella che noi tutti oggi conosciamo col nome di Esselunga.
Impiego full time dal 1965, è riuscito a portare la nota “S” allungata da una prima sede a Milano, in Viale Regina Giovanna, a tutto il Nord d’Italia (Piemonte, Liguria, Veneto, Toscana ed Emilia Romagna) per poi allargarsi ulteriormente e a macchia d’olio anche nel Centro e infine nel Sud della penisola.
Una storia nata dalla suggestione dei supermercati di un’America a cui in quegli anni si guardava con ammirazione, segnata anche da conflitti (i più significativi coi figli Violetta e Giuseppe, con le Coop per il suo libro “Falce e carrelllo” e con Eataly, in occasione di Expo e non solo), fino alla volontà di cessione,rivelata a inizio settembre, e alla successiva valutazione, da parte di Citigroup, delle proposte dei pretendenti (Blackstone, CVC, Walmart, Carrefour i più quotati).
Una storia che ha profondamente innovato e plasmato le abitudini di consumo degli italiani che, per la prima volta, hanno avuto a disposizione una vastissima gamma di prodotti di qualità a un prezzo accessibile.
[Crediti | Link: Repubblica, Dissapore]