Birra: la Italian Grape Ale riconosciuta dalla Treccani tra i neologismi 2019

Neologismi aggiornati da Treccani: il 2019 dà il benvenuto alle Italian Grape Ale, le birre con mosto d'uva, che da oggi fanno parte del nostro vocabolario.

iga baccabianca ca del brado

La birra Italian Grape Ale è stata riconosciuta dalla Treccani come neologismo del 2019. Cosa significa? Significa che è un concetto, un termine, che prima non c’era, e che ora è riconosciuto come parte del nostro linguaggio.

Alla voce “Italian Grape Ale”, si legge: birra ad alta fermentazione contenente anche una percentuale di uva, mosto o mosto cotto. Quello della IGA è il primo stile italiano riconosciuto nel mondo (riconosciuto dall’organismo di riferimento, si intende, il BJCP), e prevede appunto l’impiego di mosto d’uva durante la fermentazione. Un prodotto unico e caratteristico, che sta a metà tra la birra classica e il mosto.

Se è vero che l’Italia stili suoi non ne ha, non avendo una storia in campo brassicolo – non siamo il Belgio delle Belgian Ale e dei Lambic, o la Germania delle Lager, insomma – , con le Italian Grape Ale e le sue evoluzioni, date proprio dall’utilizzo del mosto, anche in nostro Paese si caratterizza per una birra tutta sua, capace di legare le “cotte” prodotte ai vitigni e ai vini tipici dei territori di ciascun produttore.

Uno stile di cui, non a caso,si sono fatti portavoce i birrifici artigianali, su tutti il sardo Barley, antesignano delle IGA. Tra i produttori di fama più recente il birrificio veneto Cr/Ak e l’affinatore Ca’ del Brado.

Fonte: treccani.it

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