Birra: un emendamento blocca l’aumento delle accise

AssoBirra ha ringraziato il Governo per un emendamento che blocca l'aumento delle accise sulla birra. Non che non siano aumentate, ma almeno non cresceranno ulteriormente.

Birra: un emendamento blocca l’aumento delle accise

Si torna a parlare di birra perché Alfredo Pratolongo, presidente di AssoBirra, ha ringraziato il Governo per aver messo uno stop all’aumento delle accise sulla birra, rimediano così almeno in parte alla situazione che si era creata con l’ultima Legge di Bilancio. Tutto ciò è stato reso possibile grazie all’approvazione dell’emendamento De Carlo al DL Mille Proroghe. In pratica è stata approvato l’emendamento che limita l’aumento delle accise a 2,97 euro, non facendole salire oltre. E questo dopo che nella Legge di Bilancio non erano stati trovati in fondo per stabilizzare tali accise a 2,94 euro.

Birra: le accise si stabilizzano a 2,97 euro

birra artigianale

Il rischio, infatti, era che non essendo riusciti a trovare i fondi, tali accise avrebbero potuto impennarsi di molto. Invece, grazie all’emendamento, l’aumento c’è stato, ma di soli tre centesimi.

Pratolongo, però, si toglie qualche sassolino dalle scarpe e ricorda a tutti che in Italia la birra è considerata una bevanda da pasto. Solo che è anche l’unica bevanda da pasto che viene gravata da accise, anomalia che si ripercuote su produttori, distributori e consumatori.

Cercare di diminuire un po’ la pressione fiscale sulla birra aiuta a promuovere e difendere tutto il settore birraio italiano anche all’estero, visto e considerato che Germania e Spagna, fra i principali produttori al mondo, hanno accise quattro volte più basse rispetto alle nostre. Il che, inevitabilmente, favorisce la competitività delle aziende localizzate lì. Inoltre influisce anche sull’importazione di tali birre in Italia, che da tempo supera il 30%.

Birra: taglio delle accise a quella Made in Italy Birra: taglio delle accise a quella Made in Italy

Pratolongo, poi, plaude anche alla decisione dei ministri Tajani e Lollobrigida di non voler seguire il sistema di etichettature su vino e birro proposto dal governo dell’Irlanda, cosa che creerebbe danni alle esportazioni italiane verso l’isola. I due ministri stanno cercando in tutti i modi di fermare questa scelta di posizione che, secondo Pratolongo, rappresente una “visione distorta” del consumo moderato di bevande alcoliche.

Non a caso AssoBirra, nelle opportune sedi europee, aveva seguito da vicino queste dossier, sottolineando i danni che una scelta del genere poteva provocare al commercio. Pratolongo, infatti, ha ricordato a tutti che bisogna anche tenere in considerazione il contesto dell’economia reale: inflazione e aumento dei costi (di energia, malto, orzo e vetro), stanno ostacolando la crescita della filiera.

In tale ottica AssoBirra vorrebbe chiedere al Governo di inserire nella prossima Legge di Bilancio una manovra per ridurre le accise sulla birra, in modo da migliorare la competitività della produzione italiana anche all’estero.