L’associazione Music for Peace, già coinvolta in prima linea nella raccolta degli alimenti in viaggio verso Gaza nelle stive della Global Sumud Flotilla, ha indetto una conferenza stampa per denunciare come ben trecento tonnellate di aiuti umanitari destinati alla popolazione palestinese siano bloccate da settimane a causa di condizioni inaccettabili, e la stessa onlus genovese stia ricevendo pressioni per eliminare dalle derrate inviate i cibi “ad alto valore energetico”.
Niente biscotti né marmellata o miele per Gaza: la denuncia di Music for Peace.
Stefano Rebora, presidente dell’associazione, ha spiegato nel dettaglio le imposizioni ricevute dalla Jordan Hashemite Charity Organization (Jhco), l’ente che gestisce i convogli: “ci è stato chiesto di eliminare dai pacchi biscotti, marmellata, miele e altri alimenti ad alto valore energetico, fondamentali per donne e bambini”.
Queste restrizioni contraddicono le linee guida internazionali, incluse quelle della FAO, che considerano tali cibi essenziali in contesti di carestia. Non solo, Music for Peace denuncia anche la richiesta di una donazione e di farsi carico dei costi per la distruzione degli alimenti eliminati, che diventerebbero di proprietà della Jhco: “arriva caffè in polvere per i bambini, non pacchi di biscotti”, aggiunge Rebora, sottolineando come “un semplice biscotto può essere una risorsa e un conforto per un bambino affamato”.
Stando a quanto dichiara Margherita Mereto, Responsabile Politiche estere del PD Liguria, la denuncia assumerebbe contorni ancora più grotteschi: esisterebbero infatti comunicazioni secondo le quali “per iscritto viene indicato che è auspicabile che donne e bambini non ricevano troppo sostegno energetico”.
Questa pratica, definita un atto di “crudeltà disumana e deliberata” dal senatore M5S Stefano Patuanelli, non sarebbe recente: sempre secondo Mereto, si tratta di linee guida in vigore da tempo, che i governi, incluso quello italiano, conoscevano e hanno accettato. Valentina Gallo, portavoce di Music for Peace, rincara: “queste modalità sono disumane e violano ogni principio di diritto umanitario. Questo il governo lo sa da tempo”.
Di fronte a questa situazione, che la consigliera di Alleanza Verdi Sinistra Francesca Ghio definisce “un atto di disumanizzazione dell’aiuto umanitario”, Music for Peace ha organizzato una fiaccolata a Genova per chiedere l’apertura dei corridoi per gli aiuti. Un appello per restituire non solo cibo, ma dignità a una popolazione stremata, in cui l’80% delle case è distrutto e gli ospedali sono al collasso.