Bocuse d’Or: Marcelino Gómez Vita vince la selezione italiana

Bocuse d’Or: Marcelino Gómez Vita vince la selezione italiana

È Marcelino Gòmez Vita il candidato che rappresenterà l’Italia alle selezioni europee del Bocuse d’Or previste in Norvegia il 19 e 20 marzo 2024. La vittoria ieri a Rimini, nell’ambito del Beer&Food Attraction dove, nell’area della Fic Arena, si sono svolte le selezioni italiane: il primo passo per accedere alla competizione mondiale ideata da Paul Bocuse nel 1987 e che si terrà a Lione nel gennaio 2025. Con lui, nel box numero 3, il commis Benjamin Sørensen (17 anni, stagista al Kong Hans** di Copenaghen) e il coach Fernando Emilio Lo Coco (chef e proprietario di Casa Oxalis a Pinamar in Argentina).

Chi è Marcelino Gòmez

Da sinistra, Rocco Pozzullo Presidente Fic, Marcelino Gòmez, Benjamin Sørensen, Fernando Emilio Lo Coco, Enrico Crippa sul palco di Rimini

Quarant’anni, papà spagnolo e mamma italiana (i nonni sono di Tramutola, in provincia di Potenza), Gomez vive tra l’Argentina (Pergamino, nei dintorni di Buenos Aires) e il mondo. Ingegnere elettronico, ventenne lavora per sei anni a Riccione (e vive a San Marino) quindi decide di cambiare strada: torna in Argentina, studia cucina, frequenta un master al Basque Culinary Center di San Sebastian e si ferma a lavorare lì. Le sue tappe sono in continua ascesa: nel 2016 si sposta al Bullilab a Barcellona, per lo sviluppo del progetto Bullipedia; nel 2017/2018 entra al Geranium di Copenaghen come pastry chef; nel 2019 partecipa alle finali del Bocuse d’Or come Jury Argentina e diventa chef di ricerca e sviluppo nel ristorante Alchemist ancora a Copenaghen. Nel 2020 entra al Mirazur (posto che lascia per prepararsi alle selezioni italiane) e nel 2021 ricopre il ruolo di coach nel team Colombia durante il Bocuse d’Or a Lione. “Sogno di prendere parte al Bocuse d’Or come candiato – racconta Gomez – da quando ho messo il primo piede in cucina e ho iniziato a conoscere questo mondo. Tutte le tappe della mia carriera, in qualche modo, sono state scelte per muovermi in questa direzione. Ho voluto con tutte le mie forze lavorare con Rasmus Kofoed (lo chef del tre stelle Geranium, ma anche mito nel mondo del Bocuse d’Or per essere l’unico ad aver ottenuto con la sua perseveranza, terzo, secondo e primo posto nella competizione mondiale, ndr): lo consideravo un dio, per me è è stato ed è un maestro, una guida, una persona splendida”. Dopo i primi otto mesi di allenamento per la finale di Rimini che Gomez ha trascorso in Argentina facendo ricerca e sviluppo nella cucina montata nel garage di casa, lui e tutto il team si sono trasferiti all’Ath di Villeneuve-Loubet, vicino a Nizza,  su suggerimento di Mauro Colagreco, chef tre stelle Michelin del Mirazur di Mentone dove Gomez lavorava. “La gara – prosegue Gomez –  è stata molto impegnativa e abbiamo dovuto far fronte ad alcuni imprevisti: sapevo che ero molto preparato perché ci siamo allenati parecchio, ma non conoscendo i miei rivali non sapevo cosa aspettarmi. Vincere è stato il coronamento di un sogno e rappresentare l’Italia in questa competizione è la cosa più bella che potesse succedermi. L’Italia per me è casa, è un orgoglio immenso portare il tricolore al Bocuse d’Or, ma anche una responsabilità enorme: l’Italia è un grande Paese e questa una grande sfida, non vedo l’ora di iniziare a lavorare e a concentrarmi solo sul nuovo traguardo”.

La gara

Quattro i team in gara che, in 5 ore e 35 minuti, hanno realizzato e presentato due piatti secondo i temi imposti alle squadre in concorso: il servizio a vassoio (piatto di carne), che oltre ad avere l’anatra e le sue interiora come ingredienti obbligatori, doveva avere due guarnizioni vegetali, un servizio in casseruola a base di riso della varietà Carnaroli e un massimo di due salse in abbinamento; il piatto di pesce, lo storione, composto dal 50% di verdure fresche e almeno tre guarnizioni, comprensive del carciofo, ingrediente vegetale imposto per la gara.

Queste le preparazioni del team Gomez: vassoio (Terrina di pollame, funghi e topinambur, petto d’anatra, il suo fondo e olio di alloro e timo limonato); piatto di pesce: (Barbabietola e caviale di alghe, ragout di radice, trippa di baccalà e piselli, fiore di carciofo, salsa all’anice e gnocchi di storione).

Il vassoio del team Gòmez

Presidente di giuria della selezione italiana è stato Enrico Crippa (Piazza Duomo***, Alba e già presidente del Bocuse d’Or Italy Academy) insieme al presidente onorario Mauro Uliassi (Uliassi***, Senigallia), al francese Davy Tissot (Saison Restaurant*, Lione), vincitore del Bocuse d’Or 2021 e a Francis Cardenau, attuale presidente Bocuse d’Or Danimarca (Mash, Copenhagen). Con loro Donato Ascani (Glam**, Venezia), Andrea Berton (Berton*, Milano), Antonio Biafora (Hyle*, San Giovanni in Fiore), Moreno Cedroni (La Madonnina del Pescatore**, Marzocca), Caterina Ceraudo (Dattilo*, Strongoli), Chicco Cerea (Da Vittorio***, Brusaporto), Bruno Cossio (L’Andana*, Castiglione della Pescaia), Iside De Cesare (La Parolina*, Trevinano), Bernard Fournier (Da Candida*, Campione d’Italia) Anthony Genovese (Il Pagliaccio**, Roma) Alessandro Gilmozzi (El Molin*, Cavalese), Antonia Klugmann (L’Argine a Vencò*, Dolegna del Collio), Pasquale Laera (Borgo Sant’Anna*, Monforte d’Alba), Solaika Marrocco (Primo*, Lecce), Rosanna Marziale (Le Colonne, Caserta), Riccardo Monco (Enoteca Pinchiorri***, Firenze), Chiara Pavan (Venissa*, Mazzorbo), Antonella Ricci (Antonella Ricci & Vinod Sookar, Ceglie Messapica), Gianluca Tomasi (Cucina Tomasi, Vicenza), Antonio Ziantoni (Zia*, Roma). A loro si è affiancata la giuria tecnica composta da: Lorenzo Alessio (coach Team Italia 2021); Alessandro Bergamo (chef Team Italia 2021) Pierluca Ardito (Team coach Nazionale Italiana Cuochi).

Le altre squadre in gara erano: Francesco Nunziata, Samuele Scaltriti (commis) e Antonio D’Ambrosio (coach); Francesco D’Errico, Andrea Serace (commis) e Stefano Bongiovanni (coach); Fabiana Miccoli, Luca Bottero (commis) e Kevin Vuabourg (coach). A quest’ultimo team, composto da tre persone (Vuabourg chef, Miccoli sous chef e Bottero commis) che lavorano insieme al Beau-Rivage Palace a Losanna, nel ristorante 2 stelle Michelin della chef Anne Sophie Pic, Acqua Panna San Pellegrino ha conferito il premio al miglior commis della competizione. E non è detto che proprio Fabiana Miccoli decida in futuro di partecipare nuovamente alle selezioni: “La giornata di ieri ci ha riservato non pochi imprevisti anche tecnici – racconta la chef di origini pugliesi – ma questa partecipazione per me è stata il coronamento di un sogno. Avevo voglia si sfidare me stessa e di rappresentare l’Italia che, pur vivendo all’estero ormai da sei anni, non si abbandona mai. Con tutto il team lavoriamo quotidianamente a Losanna, ci siamo allenati nei giorni di riposo e durante il periodo di vacanza direttamente nel ristorante: è stata dura ma ci siamo aiutati molto. Il risultato della prova non è stato esattamente quello sperato, ma non escludo di continuare a restare nell’Accademia e di provare a rimettermi in gioco alla prossima occasione”.

Enrico Crippa

E di orgoglio italiano ha parlato più volte nel corso della giornata anche Enrico Crippa: “Ringrazio tutti i colleghi che sono venuti qui per partecipare a questa grande giornata, tutta la Federazione Italiana Cuochi per il supporto logistico e il nostro Direttore Luciano Tona. Facciamo tutto questo per l’Italia, per il nostro Paese: il cibo italiano è storia, cultura, arte, e vogliamo che questo retaggio culturale sia valorizzato non solo con il nostro lavoro quotidiano, ma anche in contesti importanti come il Bocuse d’Or. Da oggi abbiamo tanti mesi davanti per prepararci all’appuntamento in Norvegia: partiremo con la progettazione del vassoio e ci alleneremo sempre con costanza, con la voglia di dimostrare agli italiani quanto ci teniamo alla nostra terra e alla nostra bandiera”.

Per Rocco Pozzulo e la Federazione Italiana Cuochi è motivo di grande orgoglio affiancare gli chef Crippa e Tona in un concorso così prestigioso: “Nel 2020 abbiamo iniziato questo cammino insieme ed oggi siamo qui ai Campionati della Cucina Italiana tutti impegnati al massimo per riuscire a portare l’Italia lì dove altre nazioni del nord Europa sono riuscite a piazzarsi nelle ultime edizioni del Bocuse d’Or. In questi anni di collaborazione con Crippa, Cracco e Tona, abbiamo istituzionalizzato anche i rapporti della Bocuse d’Or Italy Academy con i Ministeri competenti, per sottolineare il ruolo fondamentale che svolge nella valorizzazione del nostro Paese e del Made in Italy agroalimentare, e per far si che il team che si presenterà alla finale di Lione 2025, possa godere anche del supporto delle istituzioni”.