Bologna: pub viola ripetutamente le restrizioni, indagato per epidemia colposa

A Bologna un pub ha violato più volte le restrizioni anti Coronavirus, motivo per cui è stato chiuso, messo sotto sequestro e indagato per epidemia colposa.

Bologna: pub viola ripetutamente le restrizioni, indagato per epidemia colposa

Andiamo a Bologna perché qui un pub ha violato ripetutamente le restrizioni anti diffusione Coronavirus. Per questo motivo è stato chiuso, messo sotto sequestro e pure indagato per epidemia colposa.

Giuseppe Amato, procuratore capo di Bologna, subito dopo il blitz delle forze dell’ordine nel pub Halloween di via Stalingrado, ha chiesto al gip che non solo vada convalidato urgentemente il sequestro preventivo deciso dalla Polizia giudiziaria, ma vada anche disposto un “sequestro preventivo impeditivo” con la motivazione che bisogna “evitare il ripetersi di situazioni” che possano mettere a rischio “l’incolumità pubblica”. E questo visto che i contagi da Covid-19 non sembrano diminuire.

Per questo motivo Mattia Florulli, titolare del pub in questione, oltre alla chiusura e al sequestro del locale, è indagato per inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità in quanto non ha rispettato la chiusura di 24 giorni stabilita dalla Prefettura. Inoltre è anche indagato per epidemia colposa.

Secondo la Procura le continue violazioni delle ordinanze anti diffusione Coronavirus e la creazione di situazioni che favorivano la diffusione del contagio, costituiscono i presupposti per contestare il reato di epidemia colposa. Da qui giunge la necessità di attivarsi per bloccare subito la prosecuzione di questa condotta illecita, il che vuol dire attivare il sequestro del locale in quanto ritenuto lo “strumento attraverso il quale viene commesso il reato”.

Ma Mattia Florulli non ci sta e ha minacciato di denunciare la polizia. Nel caso in cui il sequestro venisse convalidato, tramite un video su Facebook ha annunciato che andrà in Tribunale. Florulli parla di “abuso di potere e violenza privata” con denunce penali per “violenza privata e abuso di ufficio”. Per il titolare l’apposizione dei sigilli è solo una “pantomima, volta a denigrare e fare calunnia”. E parla poi di “intimidazione” e di “epoche in cui gli ordini erano criminali e vennero puniti”. Per concludere, Florulli ha anche anticipato che se la magistratura non avvallerà il sequestro, chiederà ai poliziotti un “risarcimento danni per il mancato incasso e per tutti gli articoli contro cui sono andati”.