Buoni pasto: a Modena quelli dei manager valgono di più rispetto a quelli degli operai

È scoppiato il caso dei buoni pasto di Modena: quelli dei manager valgono di più di quelli degli operai. Forse perché mangiano di più?

Buoni pasto: a Modena quelli dei manager valgono di più rispetto a quelli degli operai

A Modena in questi giorni sta tenendo banco il caso dei buoni pasto. Pare che quelli dei manager valgano di più rispetto a quelli degli operai. Ma perché i manager dovrebbero poter mangiare di più rispetto ai dipendenti?

Tutto è saltato fuori quando la Cgil si stava impegnando nelle trattative per rinnovare il contratto della Cpl Concordia, un nome noto nel settore dell’energia. Ecco che, però, ad un certo punto, qualcuno si è accorto di una piccolissima discrepanza in merito ai buoni pasto. Infatti, i ticket per trasfertisti e capireparto avevano un valore di 12 euro, mentre tutti gli altri dipendenti e lavoratori avevano ticket di soli 7,50 euro.

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Al che giustamente ci si potrebbe chiedere se i dirigenti abbiano stomaci più ampi. Perché questa differenza di prezzo? Rodolfo Ferraro, segretario provinciale della sezione edil-legno di Cgil (Fillea), ha provato a spiegare cosa possa essere successo.

Ferraro rammenta che il contratto era quasi pronto per essere siglato ed era ideale sia per quanto si trattava del salario che dei diritti. Però, ad un certo punto, l’azienda, con decisione unilaterale, ha deciso di modificare la questione dei buoni pasto. Fino all’anno scorso, infatti, Cpl aveva agito in maniera differente in base agli stabilimenti.

Là dove non c’era la mensa interna, ecco che i lavoratori potevano mangiare a pranzo presso strutture convenzionate, con pasti da 10-12 euro che rimanevano a carico dell’azienda. A inizio anno, invece, l’azienda ha annunciato che non avrebbe più rinnovato le convenzioni, ma sarebbe passata al sistema dei ticket con buoni pasto di valore più basso, 7,50 euro per la precisione.

A questo punto, però, è saltata fuori la disparità di trattamento: i buoni pasto valgono 12 euro per i vertici e 7,5 per tutti gli altri. In pratica i benefit sono stati tagliati per i dipendenti che fanno i lavori più faticosi, mentre manager e vertici continuano a beneficiarne.

Ovviamente la Cgil non ci sta e ha cominciato a protestare. Il tutto mentre l’azienda ha annunciato che il nuovo sistema sarà attivo a partire dal 1 aprile. Per questo i sindacati hanno predisposto un possibile sciopero.