Burger King lancia in Giappone il Baby Body Burger, il panino ipercalorico per i lottatori di sumo

In Giappone da Burger King arriva un mastodontico panino pensato per i lottatori di sumo, capace di soddisfare quasi l'intero fabbisogno calorico giornaliero di una persona.

Burger King lancia in Giappone il Baby Body Burger, il panino ipercalorico per i lottatori di sumo

Se avevate pensato che i panini dei fast food non fossero ipercalorici, se eravate caduti nel misunderstanding di un cheesburger salutista (per via dell’insalata e dei cetrilini, certo) ora dovete ricredervi. Basta dare un’occhiata al Baby Body Burger, edizione limitata lanciata da Burger King in Giappone, per ingrassare di qualche etto. Figurarsi poi a mangiarlo.

Un panino realizzato in collaborazione con la Japan Sumo Association, che ha appena iniziato il suo quarto grande torneo di sumo a Nagoya. Grande, ma non grande quanto questo enorme panino, pensato evidentemente per i lottatori di sumo, che evidentemente lottano con tutto tranne che con le calorie.

Com’è il mastodontico Baby Body Burger

Uno sull’altro, tra due fette di pane nel Baby Body Burger vengono racchiusi cinque hamburger di manzo alla griglia, quattro fette di cheddar, bacon, lattuga, pomodoro e cetriolini. Ovviamente (e come poteva essere altrimenti?) abbondano anche le salse: maionese, senape e una salsa Aurora a base di concentrato di pomodoro dal sapore umami.

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Il risultato è un panino che pesa quasi 680 grammi, e che ha un apporto calorico di 1.876 calorie, che pare sia un quarto del fabbisogno calorico giornaliero medio di un lottatore di sumo. Non vale lo stesso per una persona che non pratica l’antico combattimento corpo a corpo sport nazionale del Giappone, i cui praticanti sono notoriamente caratterizzati da un fisico imponente. Per tutti gli altri, il fabbisogno calorico è molto ridotto, e il mega panino di Burger King (venduto a 2.590 yen, pari a circa 15 euro, ovvero quasi il doppio di un Whopper con formaggio) lo soddisfa quasi interamente.

Ne avevamo bisogno?

Ed è curioso che, dopo anni di racconto su quanto fossero salutari e ipocalorici in realtà i prodotti delle catene di fast food, si torni a narrare i panini con gli hamburger per quello che sono, tendenzialmente, ovvero cibi che hanno un potenziale calorico generalmente molto alto e che per questo andrebbero dosati con grande parsimonia all’interno delle proprie abitudini alimentari.

Certo, in questo caso si tratta di una provocazione, di un mega-giga panino creato apposta per suscitare stupore, ma forse è il sintomo di una strategia di marketing che ha funzionato fino a un certo punto, e allora forse tanto vale tornare alle origini e al pubblico dei golosi e dei disinteressati alle troppe calorie.

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In ogni caso, il tema è particolarmente significativo in un Paese come il Giappone, che ha una tradizione gastronomica davvero sana ed equilibrata (ad eccezione di alcune abitudini davvero strane, come quella del pollo fritto di KFC a Natale), fatta di una cultura incredibilmente attenta alle materie prime e con piatti tendenzialmente ipocalorici. E non è certo un caso se il Giappone è il paese con il tasso di obesità più basso al mondo, e con la longevità più alta. Eppure, anche laggiù in Oriente, la sensazione è che qualcosa stia lentamente cambiando, complice una contaminazione culturale che oggi sta in qualche modo subendo le mode della contemporaneità e l’occidentalizzazione di alcune sue specialità, e che in questo specifico caso rischia di non arricchire, ma di impoverire: ne sono un esempio le abbondanti spruzzate di maionese fatte sui takoyaki a qualsiasi bancarella di Osaka.