Caffè: il più caro d’Italia è in Trentino Alto-Adige, dice Assoutenti

Un'indagine condotta da Assoutenti ha sottolineato come il prezzo della tazzina del caffè al bar sia in continua crescita.

Caffè: il più caro d’Italia è in Trentino Alto-Adige, dice Assoutenti

La tazzina di caffè al bar costa sempre di più, è un dato di fatto. Stando a quanto rilevato da Assoutenti, che ha recentemente redatto una mappa ufficiale dei prezzi dell’espresso nelle principali province italiane, il costo medio si aggira intorno all’euro e dieci centesimi – in crescita del 6% circa rispetto all’anno precedente (anche se, nel caso di alcune province, il rincaro arriva addirittura al 16%).

Il podio è interamente occupato dalle province del Nord Italia: nello specifico, i bar di Trento, in Trentino Alto Adige, hanno fatto registrare un espresso al banco per una media di 1,25 euro; con Bolzano e Cuneo (in Piemonte) che invece seguono a ruota con 1,24. La soglia psicologica dell’euro e venti viene infranta anche da Ferrara, Reggio Emilia e Ravenna (in Emilia-Romagna), mentre numerose province del Veneto (Tra cui Rovigo, Padova, Vicenza e la stessa Venezia) si arrestano sull’euro e diciannove centesimi. I caffè più economici d’Italia, invece, si trovano al Sud: il meno caro in assoluto è servito nei bar di Messina (0,89€), mentre Napoli (0,90€ – ma qui è tradizione storica), Reggio Calabria e Catanzaro (0,92€) seguono a breve distanza.

“Nei mesi scorsi avevamo denunciato i primi ritocchi dei listini del caffè nei bar italiani” ha commentato a tal proposito il presidente dell’associazione dei consumatori Furio Triuzzi. “A generare i rincari da un lato il caro bollette, che impone maggiori costi energetici agli esercenti poi scaricati sui consumatori finali attraverso i prezzi al dettaglio; dall’altro le tensioni nelle quotazioni delle materie prime, che hanno portato a rincari per beni come caffè e zucchero. A farne le spese sono i consumatori. In Italia si consumano ogni giorno 9,3 milioni di tazzine di espresso al bar”. Nel frattempo, c’è chi sostiene che il prezzo giusto sia invece di 1,5/2 euro.