Caffè sospeso per 50 poliziotti dopo gli scontri con i No Tav

Dopo gli scontri con i manifestanti No Tav le forze di polizia hanno trovato in un bar della Valsusa 50 caffè sospesi lasciati lì per loro.

Caffè sospeso per 50 poliziotti dopo gli scontri con i No Tav

In un bar della Valsusa, vicino al cantiere della TAV, dopo uno scontro tra manifestanti e polizia, una ragazza ha lasciato cinquanta caffè sospesi per le forze dell’ordine e i poliziotti in servizio nella zona.

Un modo per dichiarare la sua solidarietà alla polizia, impegnata contro la protesta di quanti si oppongono alla costruzione del treno ad alta velocità ormai da oltre vent’anni.

Gli oppositori, in tutto questo tempo, non si sono fermati, e pochi giorni fa ci sono stati degli scontri piuttosto duri, con tre agenti e un operaio ferito, cariche della polizia e cinque manifestanti barricati sul tetto. Così, dopo queste giornate intense, le forze dell’ordine in servizio in Valsusa in questi giorni hanno trovato un caffè già pagato per loro al bar del paese.

Nata a Napoli, la tradizione del caffè sospeso è un regalo a chi non si può permettere il caffè, considerato come una sorta di bene di prima necessità, ma anche appunto un gesto di amicizia e vicinanza, un gesto carino da fare al prossimo, senza secondi fini.

Solitamente, il caffè sospeso lo si lascia a chi non può permetterselo, ma in questo caso i destinatari dell’azione gentile sono stati appunto i rappresentanti della polizia impegnati nella zona del cantiere valsusino della  Tav Torino-Lione.

[Fonte: L’Agenda NEws]