Carlo Cracco, il ristorante in Galleria ha perso 4,6 milioni di euro in cinque anni

Il ristorante di Carlo Cracco in Galleria Vittorio Emanuele II, a Milano, chiude un altro anno in rosso: in cinque anni ha perso 4,6 milioni.

Carlo Cracco, il ristorante in Galleria ha perso 4,6 milioni di euro in cinque anni

Il ristorante di Carlo Cracco in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano viaggia per mari tempestosi, a quanto pare. Il locale, aperto nell’ormai lontano febbraio del 2018, ha di fatto collezionato una serie di debiti più o meno ingenti nel corso degli ultimi cinque anni: la “soffiata”, se così la vogliamo definire, è trapelata in seguito all’assemblea dei soci della Felix srl, società che detiene il ristorante in questione, interamente controllata dalla Cracco Investimenti di cui l’ex giudice di MasterChef è di fato l’amministratore unico; nel corso della quale – l’assemblea, intendiamo –  è stato approvato il bilancio dello scorso anno, chiuso con una perdita di diverse centinaia di migliaia di euro.

Carlo Cracco e i debiti del ristorante in Galleria: un’occhiata ai numeri

Carlo Cracco

Numeri, numeri, numeri: una dittatura, quella della cifra, che difficilmente si può ingannare – specialmente quando è riportata nelle due aride colonne delle entrate e delle uscite, come nel caso del bilancio del ristorante in Galleria di Carlo Cracco. Tutta una questione di più e di meno, insomma: poco – anzi, pochissimo – spazio per le parole. Ma il segno finale è davvero così in rosso? A voi la sentenza: “La riunione è servita per approvare il bilancio 2022 chiuso con una perdita di 409mila euro, di poco inferiore a quella di 524mila euro del precedente esercizio, che è stata riportata a nuovo” si legge su Affari Italiani.

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Ma la proverbiale tana del Bianconiglio è appena cominciata: “In tal mondo il passivo accumulato in cinque anni di gestione” scrive ancora Affari Italiani “è salito a oltre 4,6 milioni, a fronte di riserve per 4,8 milioni, tanto che il patrimonio netto s’è ulteriormente assottigliato a 246mila euro”. Un esperimento fallimentare, dunque, nonostante la conquista della prima stella Michelin?

Ce la caviamo con un democristianissimo “Ni”. È bene notare infatti che nello stesso lasso di tempo il ristorante in Galleria di Carlo Cracco ha messo a segno una crescita di fatturato, anno su anno, da 3,3 a 4,3 milioni di euro; e che a pesare sulla colonna delle “uscite” è soprattutto il grosso incremento nei costi di produzione, passati da 4 a 4,8 milioni. Vedeteci, se volete, un frutto dei tempi – caro bollette: due parole che, siamo certi, ormai conoscerete bene -; o magari persino l’eco di un settore che vive una crisi più profonda di quanto raccontato dai numeri e che potrebbe trovare nel suo emblema la chiusura del Noma di inizio anno.

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A proposito di numeri – i debiti non finiscono qui. Scrive ancora Affari Italiani: “La Felix ha debiti complessivi per 7,3 milioni di cui 3,1 milioni verso fornitori e 3,8 milioni verso banche. Questi ultimi sono ciò che residua di un finanziamento di 6 milioni erogato nel 2018 da Banca Popolare di Sondrio, il cui rimborso della linea capitale fu sospeso – causa pandemia – dal marzo del 2020 a ottobre dell’anno dopo”.