Carlsberg interrompe la vendita di birra in Russia

Proprio come Heineken, anche Carlsberg ha deciso di interrompere la vendita della sua birra in Russia, oltre a cessare le campagne pubblicitarie

Carlsberg interrompe la vendita di birra in Russia

Continua senza soluzione di continuità il boicottaggio delle multinazionali in Russia. Nel settore birra, dopo Heineken che ha deciso di fermare la vendita e la produzione di birra in Russia si aggiunge anche Carlsberg, terza azienda produttrice di birra nel mondo e numero uno nel Cremlino.

Proprio come Heineken, anche Carlsberg ha deciso di interrompere la vendita della sua birra in Russia, oltre a cessare le campagne pubblicitarie nel Paese e devolvere in beneficenza i guadagni derivanti dalle operazioni russe del colosso danese, i cui investimenti sono già stati revocati.

carlsberg

I birrifici Baltika Breweries di San Pietroburgo, che fanno capo a Carlsberg, saranno gestiti come se fossero un’azienda separata così da mantenere operativi gli otto birrifici russi che hanno in totale 8.400 dipendenti. L’obiettivo è sostenere i lavoratori e le loro famiglie.

La pressione pubblica e il boicottaggio di aziende che operano in Russia sono aumentate considerevolmente negli ultimi giorni con l’aggravarsi della guerra e della crisi umanitaria in Ucraina. Martedì, ad esempio, anche McDonald’s, Coca-Cola  e Starbucks hanno dichiarato che interromperanno temporaneamente le operazioni commerciali.