Carne d’orso al ristorante: il caso di un locale di Pordenone, che non ne può più dei giornalisti

Carne d'orso al ristorante? In un locale in provincia di Pordenone si può: la materia prima viene importata direttamente dalla Slovenia.

Carne d’orso al ristorante: il caso di un locale di Pordenone, che non ne può più dei giornalisti

Ci sono notizie che, per forza di cose, pretendono un confronto con la realtà. Ci spieghiamo meglio – mettiamo che vi giunga voce che un ristorante abbia cominciato a servire della carne d’orso: al di là dello stupore un po’ anacronistico (che ammettiamolo, spezzatino d’orso fa venire un po’ in mente le avventure nella Terra di Mezzo) iniziale, la reazione più posata porta a pensare “Aspetta un attimo: ma l’orso non è un animale protetto?”. Ed effettivamente è così, non si può cacciare l’orso in territorio italiano. Che si fa, dunque? Semplice: urge un confronto, una conferma, una chiacchierata per assicurarci che la notizia sia, effettivamente, vera. Un piccolo spoiler: lo è; ed è il caso di un ristorante in quel di Travesio, piccolo comune incastonato nella provincia di Pordenone.

Spezzatino d’orso, polenta e attenzione mediatica

spezzatino con polenta in un piatto

Ma allora come può il locale in questione inserirla nel menu? Addirittura i giornalisti di Sky TG24 riportano il prezzo: “Un piatto di spezzatino d’orso con polenta a 18 euro”. Ebbene, i nostri lettori più attenti avranno senz’altro notato che, parlando della caccia all’orso, abbiamo lasciato una piccola postilla: “in territorio italiano” – tre piccole parole che lasciano intendere che, di fatto, la caccia in altri Paesi è consentita e anche regolamentata. Il nostro ristorante, infatti, la fa importare direttamente dalla Slovenia, dove di fatto la carne d’orso è perfettamente legale e venduta in macellerie autorizzate.

Ora, in apertura abbiamo fatto un gran parlare di conferme e riconferme: presi dal dubbio abbiamo provato a contattare la titolare del locale ma ci siamo inevitabilmente scontrati con un (comprensibilissimo) riserbo. Evidentemente esasperata dall’attenzione mediatica e dall’argomento decisamente delicato, la ristoratrice ha preferito non rispondere a nessuna domanda, invitandoci al massimo a fare affidamento su quanto già riportato da altri media. E così faremo: “I clienti vengono da tutto il Triveneto per assaggiarlo”, ha commentato la titolare in una breve intervista rilasciata al Gazzettino. “Il gusto è a metà tra il capriolo e il cervo, ma più dolce”.

In definitiva è importante notare che nulla e nessuno vieta formalmente di cucinare e servire ai propri commensali la carne d’orso: in Italia, per poterla importare, è tuttavia necessario provare che provenga effettivamente da una nazione dove la caccia è legale (come la sopracitata Slovenia o in alternativa la Croazia, la Bulgaria, la Russia o la Svezia). L’intero caso ha sollevato però un certo polverone mediatico, la cui risonanza è giunta fino alle orecchie di Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana difesa animali e ambiente: “Anche se fossero in regola, è aberrante” ha commentato. “L’orso è in via di estinzione, pensare di dare via libera agli abbattimenti è concettualmente sbagliato e fa passare il principio che non sia possibile convivere con gli orsi. Importare la carne di orsi uccisi in Slovenia è un reato morale contro la natura che io condanno decisamente. Gli italiani amano gli animali e non credo alla loro voglia di mangiare gli orsi”.