Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti ha recentemente annunciato di volere indirizzare risorse economiche per un totale complessivo di 73 milioni di dollari, tutti da declinare in sovvenzioni, alle piccole e medie imprese che si occupano della trasformazione della carne. L’obiettivo della misura, naturalmente, è quello di espandere la loro capacità attraverso l’emissione di programmi di prestito, aumentando dunque la produzione nazionale di carne. È importante notare, per di più, che il disegno delle autorità governative è quello di aumentare la concorrenza e la stabilità del settore in questione come parte di un più ampio sforzo volto a frenare la galoppata del tasso di inflazione.
Come accennato poco fa, il programma mira ad aumentare di oltre 500 mila capi l’anno e 34 milioni di pennuti la capacità dei rispettivi impianti di lavorazione di carne bovina e pollame, con il segretario Tom Vilsack che prevede la creazione di oltre 11 mila nuovi posti di lavoro nel contesto della filiera. Lo stesso Vilsack ha poi aggiunto che l’USDA fornirà altri 75 milioni di dollari in garanzie sui prestiti a quattro impianti di lavorazione di carne bovina e pollame e 75 milioni a progetti senza scopo di lucro in grado di generare finanziamenti a basso interesse nell’ecosistema del settore.