Carne: i bambini credono gli hot dog siano vegetali secondo uno studio USA

Uno studio pubblicato su Journal of Environmental Psychology sottolinea il motivo per cui i bambini non hanno remora nel consumare la carne.

Carne: i bambini credono gli hot dog siano vegetali secondo uno studio USA

“I bambini classificavano comunemente pancetta e hot dog come alimenti a base vegetale”, si legge in uno studio recentemente pubblicato dalla rivista Journal of Environmental Psychology, che indica la riduzione del consumo di carne come uno degli strumenti più efficaci nel mitigare il cambiamento climatico.

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Un elemento che, al di là di una certa buffa comicità, ha implicazioni ben più sinistre, e spiega il motivo per cui i bambini non mostrano alcuna remora nel consumare la carne. Lo studio ipotizza che questa confusione potrebbe derivare dai genitori, che nel tentativo di “salvaguardare l’innocenza dei bambini” considerano ” la realtà della produzione di carne come troppo raccapricciante”. La reticenza degli adulti nel fornire una spiegazione chiara sulle origini della carne, inoltre, deriverebbe anche dalla preoccupazione più pratica che i bambini si rifiutino di mangiarla una volta appresa la scomoda verità. La responsabilità, tuttavia, non è solamente da addossare ai genitori: “I prodotti a base di carne hanno poca somiglianza con gli animali quando vengono offerti in vendita nella maggior parte dei negozi di alimentari negli Stati Uniti” si legge nello studio. “Hamburger, bacon e hotdog si trasformano in processi in gran parte invisibili ai bambini, tanto che nel momento in cui finiscono su un piatto la connessione tra il cibo e l’animale è astratta.”

Un’altra interessante conclusione presentata dallo studio riguarda inoltre alcune considerazioni sullo specismo. “Gli adulti hanno una forte tendenza a favorire gli umani rispetto agli animali semplicemente per motivi di appartenenza a una specie”, ma queste tendenze paiono essere molto più deboli nei bambini. Secondo alcune ricerche recenti, infatti, “è stato riferito che i bambini di quattro anni valutano la vita degli animali e degli esseri umani in modo simile quando gli viene chiesto di giudicare l’atto di uccidere.”