Carne: negli USA crollano i prezzi per il coronavirus, gli allevatori uccidono il bestiame in eccesso

Uccidere e buttare un maiale, oggi, costa meno che trasformarlo: così gli allevatori americani minacciano una strage di bestiame se il governo non interviene.

Carne: negli USA crollano i prezzi per il coronavirus, gli allevatori uccidono il bestiame in eccesso

Il mercato della Carne negli Usa crolla a causa del Coronavirus, e gli allevatori minacciano di dover uccidere inutilmente i loro capi di bestiame in eccesso. I prezzi della carne (soprattutto di quella suina) stanno infatti precipitando a causa anche della mancanza di lavoratori, della chiusura degli impianti di confezionamento e della perdita di acquirenti, in primis la ristorazione e i mercati internazionali.

Così, il presidente del National Pork Producers Council ha dichiarato che il numero di suini che vengono soppressi “salirà drasticamente” se il governo non interviene a salvaguardia del settore. In questo momento, infatti, gli allevatori considerano l’uccisione di parte del bestiame come un modo per ridurre le perdite, perché è più semplice che trasformarli e vederli invenduti o sottostimati.

Il settore prevede una perdita totale di 5 miliardi di euro nel 2020, e non è l’unico a prendere decisioni drastiche per contenere le perdite. Anche gli agricoltori, negli Usa, stanno distruggendo o lasciando marcire il cibo, nell’impossibilità di accedere a una filiera di vendita remunerativa, e allo stesso modo i produttori di latte buttano grande parte della loro produzione, dopo che i loro clienti commerciali abituali (ristoranti, parchi a tema e scuole) sono stati chiusi improvvisamente a causa dell’emergenza Coronavirus.

[Fonte: Business Insider]